Questione di ore e anche Doina Matei saprà se potrà tornare libera come lamica R.I., 17 anni, scarcerata giovedì dal Tribunale del riesame dei minorenni. Per i suoi avvocati laccusa di omicidio volontario contestata dalla Procura non sta in piedi.
Non aveva alcuna intenzione di uccidere Vanessa Russo, 22 anni, con la quale aveva avuto poco prima una discussione su un vagone della metro B. Quella giovane aveva risposto a suon di schiaffoni a uno spintone involontario ricevuto al momento di uscire dal treno, alla stazione Termini. E lei avrebbe reagito con un gesto istintivo. Se la punta dellombrello che impugnava è andata poi a conficcarsi nellocchio della poveretta non è certo per dolo, il caso deve averci messo lo zampino. È questa, in sintesi, la versione data dai legali della prostituta romena, Carlo Testa Piccolomini e Giuseppe De Napoli, ai giudici del riesame durante ludienza di ieri. Il presidente del Tribunale si è riservato di decidere sulla richiesta di scarcerazione o in subordine di concessione degli arresti domiciliari. Ma non avrà molto tempo per farlo, visto che domani scadono i termini. Il provvedimento, dunque, sarà depositato probabilmente oggi stesso. Il procuratore aggiunto Italo Ormanni, in aula, ha ribadito laccusa originaria: per il magistrato il colpo è stato violento, mirato e volontario. Più di un testimone ha confermato che la romena ha «mirato al viso di Vanessa». E per di più lomicidio sarebbe aggravato da futili motivi. Per questo Doina deve rimanere in carcere.
«Non cè stato dolo - hanno invece sostenuto i legali - il colpo con lombrello è dovuto ad un movimento istintivo».
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