Marzio Fianese
Come se non bastasse il summit internazionale sul Libano, Roma oggi deve vedersela anche con i «contestatori» del decreto-Bersani. Contro le liberalizzazioni decise dal governo «marceranno su Roma» panettieri e farmacisti. Il corteo dei «maestri del pane», organizzati dalla Confcommercio Roma, partirà alle 10 di questa mattina da piazza Venezia con destinazione Palazzo Chigi. Arrivati in piazza Colonna distribuiranno pane ai passanti. Gesto simbolico per ricordare al governo che l«arte bianca» italiana va protetta e salvaguardata. La protesta è il secondo atto di una dura presa di posizione delle associazioni che fanno parte di Confcommercio Roma e che ieri hanno incontrato il sottosegretario allEconomia Paolo Cento per manifestare tutte le loro perplessità sui contenuti del decreto. «Un fulmine a ciel sereno - ha dichiarato il presidente di Confcommercio Roma, Cesare Pambianchi nel corso dellincontro -. La nostra richiesta al Governo è di non proseguire con questo andamento, a colpi di decreto e senza preventiva concertazione. Il decreto è sbagliato. Lo dimostra il fatto che lo stesso governo lo ha già rettificato. Ci aspettiamo che venga completamente trasformato. Dopo la vicenda taxi abbiamo limpressione che chi più strilla di più vince».
Oggi, inoltre, rimarranno chiuse le farmacie. Il servizio farmaceutico sarà assicurato da quelle comunali e da quelle private di turno. È quanto ha comunicato in una nota Federfarma. Ci sarà, poi, un sit-in in piazza Barberini con cartelli e slogan contro il decreto.
Intanto la Federfarma e il Sunifar (Sindacato unitario farmacisti rurali) lanciano lallarme per le piccole farmacie rurali. «Le piccole farmacie - si legge nella nota congiunta - e con loro gli abitanti dei piccoli comuni, sono i soggetti che rischiano di subire le conseguenze più gravi dallapprovazione del decreto sulle liberalizzazioni. Le farmacie che garantiscono il servizio in centri con poche centinaia di abitanti non hanno la possibilità di competere con gli ipermercati che, anche grazie a una collocazione territoriale favorevole, attraggono decine di migliaia di clienti e dispongono di risorse economiche e organizzative ben superiori a quelle di una farmacia. Il rischio, quindi, è che i cittadini vadano a fare scorta di medicine negli ipermercati, attratti da offerte e sconti, magari solo su pochi farmaci, che una piccola farmacia non può fare».
I farmacisti, inoltre, hanno indetto unassemblea straordinaria presso il Jolly Hotel dove saranno prese iniziative di protesta più forti, tra le quali la fuoriuscita delle farmacie dalla convenzione con il Servizio sanitario nazionale e una protesta anche nella sede europea.
Contrariate le associazioni di tutela dei diritti dei cittadini che chiedono di multare i titolari delle farmacie.
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