Oggi sciopero Alitalia, ma la Cisl non ci sta

Dalle 12.30 voli a rischio per quattro ore. Balotta: «L’adesione dei confederali è superflua»

Gianandrea Zagato

Quattro ore di stop a Linate e Malpensa. I Cobas non fanno decollare Alitalia: scioperano oggi dalle 12.30 alle 16.30 e anche i confederali imitano gli autonomi. Incrociano le braccia quindi piloti, assistenti di volo e personale di terra degli scali milanesi iscritti a Cgil-Cisl-Uil. Fermata di ducentoquaranta minuti che significa stoppare i voli della compagnia di bandiera su tutta l’Italia e pure quelli europei e internazionali. Ma, attenzione, tra gli organizzatori della protesta c’è chi la valuta «superflua» ovvero dizionario dei sinonimi alla mano «non necessaria», «non indispensabile» e «inutile».
È Dario Balotta, segretario regionale della Fit-Cisl, che considera «superflua l’adesione dei confederali allo sciopero dell’Alitalia indetto dagli autonomi» perché «rischia di accelerare la già grave crisi tecnica della compagnia aerea». Affermazione che Balotta accompagna con una certezza, «Gianfranco Cimoli è già con le valigie in mano», e con un auspicio, «definire una nuova politica industriale Alitalia basata su una forte alleanza con AirFrance-Klm, sul riposizionamento nel ricco mercato del Nord Italia con il potenziamento di Malpensa e, infine, su un piano di riduzione del capitale statale per equiparare Alitalia agli altri vettori europei, che solo così sono usciti dalle loro crisi».

Ricette che il sindacalista cislino offre al Governo scordandosi però di aggiungere un dettaglio: suggerire ai suoi iscritti di non scioperare perché è inutile. Consiglio che Balotta non può però dare. Motivo? Nella campagna del tesseramento alle porte perderebbe consensi a favore dei duri e puri.

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