da Milano
Ultime battute per la scalata di Bnp-Paribas su Bnl che ha chiuso il primo trimestre con un utile di 182 milioni (più 33,8%) e un Roe del 13,7% su base annua. Lofferta termina oggi ma Parigi ha già raccolto quasi lintero capitale del gruppo di via Veneto (92% circa) che dovrebbe presto lasciare il listino di Piazza Affari.
Si concluderà così ufficialmente il lungo braccio di ferro che ha circondato lex banca del Tesoro, prima governata da un patto di sindacato che racchiudeva Assicurazioni Generali, Diego Della Valle (Tods) e gli spagnoli del Bilbao. Un assetto contestato dal cosiddetto contropatto di Francesco Gaetano Caltagirone che ha rastrellato ingenti pacchetti azionari con la tacita benedizione dellex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio. Quindi lintervento di Unipol sotto la regia dellex ad Giovanni Consorte ritira le quote degli immobiliaristi, progettando una costosa Opa su Bnl per creare un gruppo bancassicurativo dal respiro nazionale.
Contemporaneamente, però, Fazio è costretto a lasciare la guida dellAutorità di Vigilanza a Mario Draghi e i piani di Unipol vacillano davanti alla difficoltà di ottenere le necessarie autorizzazioni per lofferta. Una impasse che, complice la bufera giudiziaria che ha coinvolto sia Consorte sia il direttore generale Ivano Sacchetti, ha poi provocato la definitiva rinuncia dei piani di Unipol.
Disimpegno completato con il passaggio di consegne a Paribas che ha poi promosso unofferta da 2,925 euro per azione (comprensivo del dividendo che infatti non sarà distribuito ai soci). Lattesa è ora per lofferta residuale con cui si concluderanno definitivamente sia lesperienza borsistica di Bnl sia lassetto propriamente «italiano» del gruppo. Alla presidenza rimarrà tuttavia Luigi Abete che consegna ai francesi un istituto che nel primo trimestre ha raggiunto un Tier 1, lindice che misura la solidità patrimoniale, pari al 6,9% (6,7% a fine esercizio scorso). Nello stesso periodo il margine di interesse è salito del 13% e le commissioni nette del 6 per cento. Numeri che, insieme al «favorevole contesto di mercato», consentono a Bnl di «confermare» gli obiettivi 2006.
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