Oggi il verdetto sul deficit italiano

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da Bruxelles

È attesa per oggi, anche se non vi sono conferme ufficiali, la decisione di Eurostat sul deficit italiano del 2003 e del 2004 che potrebbe rivedere al rialzo - portandolo anche se di poco sopra il «tetto» del 3% - il disavanzo del biennio, aggravando così il contenzioso già aperto con Bruxelles per quanto riguarda l'anno in corso.
L'Ufficio statistico dell'Ue annuncerà in sostanza se è stato recepito o no, e in che misura, il risultato della consultazione avviata dal Cmfb (Committee for Monetary, Financial and Balance of Payments statistics) sulla riclassificazione di alcune voci dei conti pubblici italiani.
Eurostat non aveva convalidato i deficit notificati dall'Italia a Bruxelles a metà marzo (2,9% nel 2003 e 3% nel 2004), spiegando di non condividere l'imputazione di alcune voci di bilancio, tra cui quelle relative a Ispa (Infrastrutture spa), alla poco rilevante cartolarizzazione di immobili pubblici Scip2 e al più pesante anticipo versato dai concessionari di imposta.


Il parere del Cmfb, solitamente accolto da Eurostat, potrebbe indicare che alcune di queste voci devono essere computate ai fini del calcolo del deficit, e potrebbe quindi far salire sopra il 3% il rapporto deficit-pil degli ultimi due anni.

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