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«Ogni esecuzione capitale è una sconfitta per l’umanità»

La Santa Sede ha deplorato l’esecuzione dei tre cattolici indonesiani condannati a morte l’altro giorno. «Ogni esecuzione capitale - ha dichiarato il direttore della Sala stampa e della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi - rappresenta una sconfitta per l’umanità».
«Dispiace - ha aggiunto il gesuita - che l’impegno messo da tante parti, lo stesso appello di Papa Benedetto XVI e gli sforzi di governi e organizzazioni internazionali, non abbiano avuto successo». Com’è noto, lo scorso agosto il Pontefice aveva chiesto al presidente dell’Indonesia, Susilo Bambang Yudhoyono, un atto di clemenza nei confronti dei tre cattolici Fabianus Tibo, Marianus Riwu e Domingo da Silva, ritenuti responsabili di un massacro di musulmani avvenuto a Poso nell’anno 2000. Con il suo intervento diretto, Benedetto XVI era riuscito soltanto a ottenere un rinvio della sentenza fissata per il giorno 12 del mese scorso. In queste settimane si erano moltiplicati gli appelli e la Comunità di Sant’Egidio aveva chiesto la sospensione dell’esecuzione e la riapertura del processo. I tre condannati avevano sempre negato l’accusa di aver capeggiato la rivolta scoppiata nella provincia del Sulawesi, iniziata nel 1998 e proseguita fino al 2001, che era costata la vita a duemila persone.


Le autorità indonesiane non hanno consentito che i corpi dei tre uomini «giustiziati» giovedì sera fossero deposti nella chiesa di St. Mary nella città di Palu, e che fossero celebrate le esequie secondo il rito funebre cattolico.

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