Jacopo Casoni
da Milano
E alla fine, dopo tante panchine e qualche stecca di troppo, è arrivato il giorno di Alvaro Recoba. L'espressione compiaciuta di Moratti in tribuna è l'ennesima conferma della stima calcistica che il patron nutre per l'uruguayano, ma l'attaccante non si scompone. «Ecco com'è il calcio: ho sbagliato l'ultima palla del primo tempo e sono uscito tra i fischi - commenta -; poi ho segnato sulla prima azione della ripresa e mi hanno applaudito tutti». Sul campionato interista, Recoba non pensa ci siano particolari motivi per essere rammaricati. «Stiamo giocando un grande torneo, così come il Milan - spiega -. È la Juventus che sta andando a una velocità fuori dal normale». Sulla sua posizione contrattuale è Facchetti a fare il punto della situazione. «Ci vedremo presto - dice il presidente -. Abbiamo bisogno di gente come lui, che sappia segnare e creare occasioni per i compagni».
Mancini è soddisfatto della prova dei suoi. «Abbiamo giocato un'ottima gara. Dopo 10-15 minuti del secondo tempo eravamo un po stanchi, forse a causa della fatica di martedì in Champions. Adriano? Sicuramente è andato meglio contro la Sampdoria, ma oggi ha giocato per la squadra, ha tenuto bene la palla ed è stato utile». Poi, un accenno sulle voci che vogliono Ronaldo sulla strada del rientro ad Appiano. «È un grande giocatore che ha sempre segnato molti gol - dice -. Lui e Adriano insieme? Beh, in nazionale riescono a giocare e anche con ottimi risultati. Comunque, non credo sia giusto parlarne fino al termine della stagione perché noi abbiamo ancora molte gare decisive da disputare. Siamo in corsa per il secondo posto col Milan che sta facendo molto bene nel girone di ritorno. Credo e spero possa essere una bella lotta fino alla fine».
Veron, sempre più leader dello spogliatoio, invita i compagni a un ulteriore miglioramento e indica la via: «Ci manca la tranquillità sottoporta e facciamo troppa fatica a chiudere le partite. Per Adriano non è un gran periodo, ma spero possa ripetere il finale di stagione dell'anno scorso, quando fu decisivo nella finale di coppa Italia».
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