Ogni turista spende 380 euro Ma solo due per la cultura

Ricerca traccia l’identikit degli ospiti: ecco quanto «consumano» al giorno in città

Luca Moriconi

Due miliardi e 427 milioni di euro. A tanto ammonta il business del turismo milanese. Una cifra da capogiro che indica l’indotto generato in città dai non milanesi: i turisti, in maggioranza stranieri, spendono soprattutto per lo shopping, (più di 461 milioni di euro) e nei ristoranti e pizzerie (quasi 385 milioni di euro). Sono i risultati della ricerca della Camera di Commercio di Milano Misurazione dell’impatto economico del turismo a livello locale: il caso Milano, realizzata attraverso Ciset - Università Cà Foscari di Venezia.
Nel capoluogo lombardo e nella provincia sono stati registrati 4 milioni e mezzo di arrivi e 10 milioni e mezzo di presenze. Il turista medio italiano si sveglia in albergo e si infila velocemente in un bar per una ricca colazione (9,11 euro), poi prende al volo un taxi (13 euro), destinazione centro. Qui inizia il rito dello shopping (62,54 euro) che si conclude con un sostanzioso pasto (50,78 euro). Alla fine, la spesa complessiva giornaliera ammonta a 325 euro che lievitano a 384 se il turista è straniero: tra quest’ultimi - inutile dirlo - quelli più di manica larga sono gli extraeuropei, che arrivano a spendere cifre record oltre i 500 euro. Fanalino di coda resta la cultura: a musei e teatri vengono destinati solo 2 euro e mezzo al giorno.
In generale, i turisti a Milano vengono soprattutto per business, settore che che da solo genera l'85 per cento degli arrivi in città. Per vacanze arriva un misero 9 per cento dei turisti. «Istituzioni, enti pubblici, soggetti economici - afferma Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - stanno lavorando insieme per far diventare progressivamente il turismo d'affari anche turismo vero e proprio, ma già oggi i turisti promuovono Milano: scelgono di restare più a lungo in città e spendono di più. Così, anche in un momento di difficoltà internazionale che colpisce il settore, qui l'indotto turistico è cresciuto in un anno del 2,8 per cento».
Intanto, nella primavera del 2006 nascerà il nuovo ufficio di Informazione e accoglienza turistica (Iat). Ieri, durante la presentazione della ricerca, è stato siglato un protocollo d' intesa tra Comune, Provincia e la stessa Camera di Commercio. L'ufficio principale avrà sede in un'area sotterranea sotto piazza Duomo, negli spazi dell’ex Cobianchi, mentre altri uffici saranno aperti negli aeroporti della regione.
Alla firma del protocollo erano presenti anche l’assessore al Turismo, moda e grandi eventi Giovanni Bozzetti, e il suo collega in provincia Luigi Vimercati. A Bozzetti, Sangalli ha proposto la convocazione degli Stati generali del turismo per il prossimo settembre. Un’idea accolta senza riserve dall’assessore: «È giusto attivare un momento di confronto con tutti gli operatori del settore - dice Bozzetti - per continuare nel processo di rilancio della città turistica. I dati che emergono dalla ricerca, sono frutto anche degli sforzi che l’amministrazione comunale ha effettuato in questi anni per il rilancio turistico di Milano.

Con l’apporto della provincia, il protocollo che abbiamo firmato, non potrà che migliorare ulteriormente la proposta turistica del sistema Milano».

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