Tokyo si prepara alla difficile gara, che vede Roma in prima fila, per la scelta della città che dovrà ospitare le Olimpiadi estive del 2020, lanciando il logo che richiama la composizione circolare di fiori di ciliegio (sakura) in linea con i cinque colori tradizionali dei giochi.
«Abbiamo imparato la lezione dalla sconfitta dell'edizione del 2016 (finita a Rio de Janeiro, ndr)», ha detto il numero uno del Comitato promotore, Masato Mizuno, al 21/mo piano della avveniristica Coccoon Tower di Shinjuku, sede della scuola di design Tokyo Gakuen, dove è stato presentato il logo. «Ci sono - ha detto - cinque errori da non ripetere: basso supporto della popolazione, piano con lacune organizzative, debole impatto sulla commissione di valutazione, presentazione e lobbying, su cui noi giapponesi siamo sempre stati deboli».
L'obiettivo, «pur se non semplice, è lavorare sodo per non sbagliare ancora e arrivare a un supporto popolare di almeno il 65-75%», ha rilevato ancora Mizuno, che non ha fatto commenti sulle città rivali («il regolamento lo vieta»).
Il logo, opera di una studentessa di design del quarto anno, è «simbolo di amicizia, pace, felicità e unità, concetti a noi cari», a maggior ragione dopo gli eventi disastrosi dell' 11 marzo scorso. «È un disegno a forma di fiore che, di per sè, è simbolo riconosciuto a livello internazionale del Giappone», ha ribattuto da parte sua il presidente del Comitato olimpico giapponese (Joc), Tsunekazu Takeda.
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