La forza della città eterna da un lato, la dimensione a misura d’uomo dall’altro. Il duello finale tra Roma e Venezia per il ruolo di italian candidate city per le Olimpiadi 2020 è iniziata. All’insegna del fair-play, dopo mesi di polemiche a distanza e sospetti. I sindaci Alemanno e Cacciari si sono presentati insieme al Coni per consegnare al presidente Petrucci i rispettivi dossier: un volume consistente vergato con i colori giallorossi (simbolo della città) quello di Roma, un fascicolo meno corposo ma griffato da immagini panoramiche della città quello di Venezia. Stretta di mano a favore di telecamere e fotografi e via alla sfida. Una commissione di dieci, presieduta da Petrucci, deciderà entro due mesi chi potrebbe continuare a cullare il sogno olimpico.
«La proposta della capitale gode di una sua inerzia, ma quella di Venezia ha una carica di originalità e fascino, ho fiducia che il Coni dia un giudizio sereno e motivato», così Cacciari sintetizza il rush finale delle candidature. Alemanno fa invece leva sullo spirito olimpico, sottolineando che «l’unità nazionale si compatterà sulla scelta della città fatta dal Coni». «Io voglio vincere, e per questo sceglieremo chi ci consentirà di farlo», il chiaro messaggio di Petrucci.
Roma sembra di fatto in vantaggio: il progetto «vincente e innovativo, perchè discontinuo rispetto al passato», dicono dallo staff tecnico che ha lavorato al dossier, punta sulla compattezza dei siti olimpici. Il Cio ha finora privilegiato candidature dove è prevista una maggiore concentrazione degli eventi, quella di Venezia pare forzatamente dispersiva. E poi gli impianti: Roma è più pronta rispetto alla città veneta (33 su 42 previsti nel dossier della Capitale sono già esistenti). Infine i budget: 42 milioni di euro per la candidatura di Roma, 44 per Venezia. La scelta definitiva del Cio avverrà nel luglio 2013. Ecco in dettaglio i 2 progetti, entrambi ecosostenibili.
ROMA - Alemanno ha svelato le sue carte in una presentazione-show all’Auditorium Parco della Musica tra il «Vincerò» della Turandot e un parterre illustre (campioni come Totti e la Filippi e rappresentanti dell’imprenditoria). Due i poli principali: uno a nord con il Parco olimpico, che assorbe l’area del Foro Italico con l’Olimpico, la zona dell’Acquacetosa, il Flaminio e Tor Di Quinto, pronto a ospitare il villaggio (14 minuti di distanza dai campi di gara) e i grandi centri stampa; un altro a sud-ovest dall’Eur, passando per la nuova Fiera di Roma fino al mare di Ostia. Infine Tor Vergata, con il progetto nato in vista dei mondiali di nuoto e non ancora realizzato. A fare da ossatura al quadrante olimpico nord il parco fluviale con un sistema di collegamenti alternativo di 12 chilometri. Budget operativo di 1 miliardo e 900 milioni e investimenti per 13 miliardi con migliaia di posti di lavoro e un 20% di turismo in più. Lanciato un ponte anche con L’Aquila, scelta come una delle sedi del torneo di calcio. Secondo un sondaggio, nove romani su 10 vogliono una città olimpica. Date: Olimpiadi dal 24 luglio al 9 agosto, Paralimpiadi dal 19 al 30 agosto.
VENEZIA - Cacciari ha tolto il velo al dossier all’aeroporto di Venezia. Il progetto punta su una doppia veste: permanente (73% degli impianti) e temporanea (27%). Il Quadrante, l’Anello, l’Area olimpica sono le zone concentriche dei siti veneziani. Il cuore sarà il Quadrante di Tessera, 220 ettari nella zona dell’aeroporto che ospiterà anche il nuovo stadio Olimpico da 80.000 posti e oltre il 50% delle sedi di gara. Tutti i campi di gara di Venezia, insieme al Villaggio olimpico, sono situati all’interno dell’Anello Olimpico, contenuto in un raggio di 10 km dallo stadio principale.
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