Oltre 10 milioni dalla Regione per falsi corsi

Con false fatture e documenti falsificati, che attestavano costi di docenza di formazione professionale, in massima parte mai fatti, hanno ottenuto dalla Regione Lazio circa 10 milioni e 226 mila euro, per finanziare 405 progetti.
I tre autori della truffa, organizzata anche con la complicità di alcuni dipendenti della Regione, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Roma, su richiesta dal gip Luisanna Figliolia, dopo l’inchiesta dei pm di Roma Capaldo, Bombardieri e Mosca. Gli uomini della Gdf hanno sequestrato prestigiosi immobili a Roma ed Anzio, denaro contante e titoli depositati in conti correnti in varie banche, alcuni dei quali intestati a terze persone, ma con delega ai responsabili della truffa, per un valore complessivo di oltre 6 milioni di euro.
Le indagini hanno confermato e ricostruito le modalità della truffa nei confronti della Regione Lazio attuata anche grazie alla complicità di dipendenti della Regione stessa attraverso il compimento di una serie di falsificazioni di documenti, di firme, di registri, persino di timbri dell’ente pubblico oltre che mediante la produzione di fatture false utilizzate per documentare costi di docenza sulla base dei quali gli indagati hanno motivato le richieste di finanziamento ed ottenuto l’approvazione di ben 405 progetti da finanziare per un ammontare complessivo di 14.899.582 euro di cui 10.225.744 euro effettivamente erogati dalla Regione Lazio. È stato accertato l’utilizzo di false fatture finalizzate a gonfiare i costi destinati a giustificare i finanziamenti per un ammontare di 2.667.553 euro e false fatture utilizzate dalle società e dai docenti per scopi diversi per 2.119.848 euro.


I militari delle fiamme gialle hanno ricostruito l’ingente patrimonio immobiliare acquisito con i proventi della truffa e hanno sottoposto a sequestro prestigiosi immobili alla sede di Roma e Anzio, denaro contante e titoli depositati in conti correnti presso vari istituti di credito per oltre 6 milioni di euro. Nel prosieguo delle indagini sono state accertate gravi circostanze che hanno convinto il gip di Roma, Luisanna Figliolia ad accogliere la richiesta dei pubblici ministeri che dirigono le indagini.

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