«Cè un problema grosso nei test di questanno, e sono i due quiz sbagliati che porteranno a un sacco di ricorsi. Non vorrei che il baccano sui risultati anomali nelle singole università fosse un tentativo di ribaltare le responsabilità». Emanuele Scribano, preside della facoltà di Medicina a Messina, non ci sta a fare da agnello sacrificale. E rilancia.
Professore, eppure da voi ci sono stati dei picchi di voti notevoli. Lei esclude scorrettezze?
«Al di là dei picchi, che possono generare qualche curiosità, va rilevato che cè un trend crescente di voti. Lanno scorso il minore tra gli ammessi aveva 41, questanno 44. Evidentemente i ragazzi si preparano meglio. E comunque mi pare che il ministro Mussi abbia lanciato accuse senza che labbiano informato bene».
Che intende dire?
«I plichi sigillati con i quiz vengono prelevati al ministero da funzionari e conservati in cassaforte, quindi aperti davanti a tutti il giorno dellesame. I test completati vengono poi impacchettati e spediti al consorzio Cineca di Bologna. Le facoltà non hanno un ruolo attivo, provvedono solo alla sorveglianza durante lo svolgimento delle prove.
Ma da voi ci sono inchieste in corso?
«Non mi risulta, nessuno ci ha chiesto nulla riguardo alle prove del 2007».
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