Omicidio Caprantini: aumentate le condanne a D’Ursi e Sparapano

La Corte d’Assise d’Appello ha aumentato le due condanne e confermato l’assoluzione nel processo per l’omicidio del barista Nello Caprantini e il ferimento del fratello Patrizio, avvenuti il 25 febbraio del 2003 davanti a una discoteca di Spinaceto.
La Corte ha condannato Gianni D’Ursi a 23 anni (18 anni in primo grado) e Carlo Sparapano a 22 anni e sei mesi (11 anni in primo grado). I due sono stati anche condannati al pagamento in solido delle spese sostenute dalle parti civili, liquidate in 2mila euro. Confermata l’assoluzione per Mauro Nieddu. L’aumento delle condanne è motivato dal fatto che la corte ha «ritenuta sussistente l’aggravante dei futili motivi».
La Corte ha così in parte accolto le richieste del pg Romano Miola che aveva sollecitato una condanna a 25 anni di carcere per D’Ursi, a 24 anni per Sparapano e a 22 per Nieddu. Alla base della richiesta il convincimento che agli imputati, accusati a seconda delle posizioni processuali di omicidio volontario, lesioni e detenzione d’arma da fuoco, dovesse essere riconosciuta l’aggravante della premeditazione.
La sentenza della Corte d’Appello è stata accolta con le lacrime dalla madre di Caprantini, Anna Iacovone, e dalle due sorelle presenti in aula. Nessun commento da parte delle donne, ma un amico di famiglia, Fulvio Tridenti, ha detto che «la mamma di Nello ha sempre perseguito la giustizia e l’ha avuta».

La posizione di un quarto imputato, Giuseppe Schettini, assolto in primo grado, è stata stralciata da quelle degli altri tre imputati per motivi di salute. Per lui il processo d’appello è stato fissato per il 28 febbraio prossimo.

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