Erica Orsini
da Londra
Forse l'uccisione del 27enne brasiliano Jean Charles de Menezes non rimarrà impunita. I poliziotti britannici che il 22 luglio lo freddarono per errore con sette colpi di pistola nella metropolitana londinese credendolo un attentatore potrebbero infatti venir incriminati formalmente. Questa l'ultima notizia emersa dall'inchiesta avviata da un commissione indipendente della polizia che sembra in procinto di mandare il suo ultimo rapporto all'ufficio della Procura della Corona. Formulare nuove accuse contro gli ufficiali coinvolti nell'incidente è di competenza di quest'ultima, ma la sua decisione è strettamente legata alle conclusioni dell'inchiesta della polizia.
«Ora siamo abbastanza sicuri di conoscere secondo dopo secondo - ha dichiarato ieri il presidente della commissione Nick Hardwick - che cosa accadde veramente su quel treno». Hardwick ha aggiunto che molto probabilmente il rapporto verrà trasmesso alla Procura che deciderà se accusare gli agenti di atti criminosi nei confronti della vittima. Nel dettaglio il direttore legale della commissione John Tate non ha voluto entrare, ma ieri tutti i giornali ipotizzavano, fra le altre, quella di omicidio. Abbastanza sorprendentemente la commissione non ha ritenuto necessario sentire direttamente il capo della polizia metropolitana sir Ian Blair, il cui comportamento nella vicenda è tutt'ora oggetto di un'inchiesta separata.
La famiglia del giovane brasiliano ha appreso con sgomento dell'incontro con la stampa organizzato dalla commissione d'inchiesta. «Mi sembra decisamente allarmante che la commissione abbia voluto rendere pubbliche delle informazioni, seppure parziali, del contenuto della relazione ai media - ha dichiarato un portavoce dei Menezes - abbiamo sempre sostenuto la commissione pensando che ogni dettaglio sarebbe rimasto riservato».
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