Si è concluso con condanne fino a 30 anni di reclusione e il fermo di due imputati il procedimento per gli omicidi di Moira Piazzola e Maria Spinella. Le condanne sono state inflitte dal gup Giuseppe Gennari, che ha accolto le richieste del pubblico ministero Celestina Gravina nel procedimento con rito abbreviato a carico di 24 imputati coinvolti nei traffici dell'associazione di stampo mafioso dedita a estorsioni, riciclaggio e usura capeggiata dal boss Giuseppe Onorato detto Pepè. Il gup ha inflitto 20 anni di carcere per il collaboratore di giustizia Luigi Cicalese, coinvolto in entrambi gli omicidi. Nel primo caso in qualità di mandante dal carcere di San Vittore, nel secondo in qualità di pianificatore. L'omicidio di Moira Piazzola, con cui Cicalese aveva avuto un figlio, risale al 4 febbraio 1992. La donna era stata uccisa a 26 anni con un colpo di pistola in fronte sparato per strada, a Segrate. All'organizzazione dell'omicidio, secondo l'accusa, avrebbero partecipato Giuseppe Liria, poi convivente dell'avvocato Spinella, ed Emanuele Piazzese, che oggi sono stati condannati a 30 anni di reclusione e per i quali al termine dell'udienza il pm ha disposto il fermo motivato con il pericolo di fuga. L'esecutore materiale, però, è ritenuto essere Nicola Petrillo, già condannato all'ergastolo per l'assalto a un portavalori in via Imbonati il 14 maggio 1999 in cui è rimasta ucciso un poliziotto e lo scorso giugno rinviato a giudizio per questa vicenda. L'omicidio dell'avvocato, invece, è avvenuto il 30 ottobre 2006 a Redecesio, quando la vittima aveva 31 anni e si trovava agli arresti domiciliari per droga. A chiarirne dinamica e movente è stato lo stesso Cicalese pentitosi nell'agosto 2007, che ha chiamato in causa Antonio Ausilio già a processo per questo reato. Secondo quanto confessato, Cicalese aveva fatto incontrare Spinella e Ausilio perché lo difendesse in un procedimento per usura. Insoddisfatto del risultato e geloso per una relazione intrattenuta da Spinella con sua moglie, Ausilio l'avrebbe uccisa sparandole alla schiena sette colpi di pistola calibro 7.65 sulla porta di ingresso della sua abitazione.
Gennari, che nei mesi scorsi aveva già rinviato a giudizio 39 persone tra cui Onorato accusate a vario titolo di associazione di stampo mafioso, riciclaggio, usura, reimpiego di capitali, incendio, oggi ha inflitto condanne fino a 15 anni e 4 mesi agli altri 21 imputati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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