Omicidio e stupro, le favelas rom fanno paura

Rozeta Tuplea, romena di 39 anni, l’hanno trovata con il cranio sfondato. Attorno i resti carbonizzati di una baracca lungo viale Forlanini, dove abitava con il compagno marocchino di 33 anni. È successo venerdì notte. Gli investigatori pensano ad un omicidio maturato nell’ambienti del micro-spaccio di droga, ma l’uomo sembra avere un alibi. Spunta però un testimone che sostiene di aver assistito a liti continue all’interno del rifugio di fortuna e indica diversi frequentatori della zona, tra l’altro popolata da misere stamberghe. Gli investigatori indagano comunque «a 360 gradi». Sempre l’altra notte a Nova Milanese un operaio edile romeno ha violentato e seviziato una connazionale di diciassette anni e incinta. Entrambi vivevano in un insediamento abusivo di roulotte. Lo stupratore è stato arrestato grazie al racconto dell’amica della vittima. Ora dovrà rispondere di violenza sessuale e sequestro di persona.


Proprio ieri i vertici di An sono scesi in strada per chiedere sicurezza e risposte concrete ai bisogni dei cittadini, con una convinzione: «Il governo Prodi crollerà proprio sulla legalità che non riesce ad assicurare». E nell’ultimo mese sono triplicate le denunce ai danni di cittadini extracomunitari.

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