Omicidio in diretta: le telecamere di una ditta in via Verro riprendono un filippino mentre accoltella un connazionale per poi rifugiarsi in un edificio. La polizia visiona il filmato, setaccia lo stabile e trova lassassino ancora sporco di sangue. Caso chiuso in due ore.
Lallarme scatta alle 22 di lunedì: un passante nota un uomo a terra e chiama il 118. I medici raccolgono il filippino, scoprendo una ferita darma da taglio al fianco destro. Avvertono la polizia e intanto portano il ferito al San Paolo in codice giallo, grado durgenza intermedio. In ospedale però le sue condizioni si aggravano e poco prima di mezzanotte cessa di vivere.
Gli agenti delle volanti, recatisi al pronto soccorso riescono a identificarlo: è Manuel Federico, 37 anni, regolare, residente in via Bonghi 11, dal passato immacolato. Un secondo equipaggio, rimasto in zona, nota la telecamera di una ditta che sembra puntata proprio nel punto esatto dellaccoltellamento. Rintracciano il proprietario, visionano il filmato e possono così vedere tre filippini uscire dal civico 19. Uno di loro estrae un coltello, pugnala la vittima e ritorna precipitosamente da dove è venuto, mentre il terzo individuo fugge. Le immagini proseguono fino allarrivo delle volanti, per cui è evidente che laccoltellatore è ancora nelledificio.
Gli agenti salgono e iniziano a bussare a tutte le porte. Che si spalancano regolarmente una dopo laltra fino a quando una rimane ermeticamente chiusa: nessuno risponde al classico «Aprite polizia» anche se dallinterno giungono dei rumori. Ottenuto il permesso del magistrato di turno, gli agenti sfondano la porta e trovano dentro tre filippini. Uno di loro, Bernie Bautista, 38 anni, è vestito esattamente come laccoltellatore ed è ancora sporco di sangue. Sotto il letto infine viene recuperato un coltello «multiuso», sembra di modeste dimensioni, usato per laggressione.
Gli agenti fanno scattare le manette ai polsi dei tre inquilini: Bautista con laccusa di omicidio volontario, i suoi amici, di 40 e 42 anni, per favoreggiamento, in quanto, non aprendo la porta, hanno cercato di impedirne larresto. Sono tutti regolari e incensurati, ufficialmente operai. In particolare Bautista, insieme a uno dei due arrestati abita proprio in via Verro 19.
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