Washington - Nuovo passo avanti di Barack Obama sui diritti civili: gli Stati Uniti, a differenza di quando fecero sotto George W. Bush, sottoscriveranno la dichiarazione presentata a novembre dalla Francia per decriminilizzare in tutto il mondo l’omosessualità, ancora reato in 91 nazioni. Il testo, appoggiato da decine di Paesi occidentali, aveva trovato contrari il Vaticano e diverse nazioni islamiche.
La mossa di Obama Obama si appresta ad annunciare il suo sostegno alla dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti degli omosessuali. E' l'ennesimo passo della nuova amministrazione in una direzione diametralmente opposta a quella seguita dall’amministrazione Bush. Washington annuncerà al più presto alla Francia, ispiratrice del documento sostenuto da decine di altri paesi, il sostegno che intende dare a questo documento, riferiscono fonti ufficiali. La dichiarazione, che non ha il carattere costrittivo di una risoluzione, era stata presentata lo scorso dicembre della Francia e, invocando l’universalità dei diritti dell’uomo, chiede la depenalizzazione mondiale dell’omosessualità.
La carta per la depenalizzazione La carta è composta da 13 punti che mirano ad "assicurare che l’orientamento sessuale o l’identità di genere non possa mai costituire la base per infliggere condanne, in special modo esecuzioni, arresti o detenzioni". Il testo ha ricevuto 60 voti a favore, tra cui la maggior parte degli Stati europei e sudamericani. Alla risoluzione si erano opposti il Vaticano, diversi paesi islamici, la Cina, la Russia e gli Stati Uniti.
Nell’ultimo periodo sono finiti all’indice anche alcuni riferimenti ritenuti discriminatori nei confronti degli omosessuali contenuti nella bozza di dichiarazione finale della conferenza dell’Onu contro il razzismo Durban II prevista ad aprile a Ginevra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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