Opa di Deutsche Bank su Postbank Aumento di capitale da 10 miliardi

Deutsche Bank fa da apripista tra le grandi banche europee nella corsa alle ricapitalizzazioni per far fronte alle nuove norme di Basilea 3. La maggiore banca tedesca per valore di mercato ha annunciato un prossimo aumento di capitale da 9,8 miliardi di euro, cifra record per l’istituto e pari a quasi un quarto del patrimonio netto. Nessuno nel 2010 s’era spinto a chiedere tanto al mercato europeo. La vendita delle oltre 306 milioni di nuove azioni servirà a finanziare la scalata sulla rivale Deutsche Postbank, di cui aveva un’opzione per salire nel capitale in virtù della quota del 29,9% rilevata nel settembre 2008 e poi rinegoziata, a condizioni migliori, nel gennaio dell’anno dopo a seguito del fallimento di Lehman Brothers. L’offerta a 24-25 euro ad azione in contanti per il 30,6% delle azioni detenute da Deutsche Post è leggermente inferiore alle chiusura del titolo venerdì scorso (a 27,3 euro) e comporterà una spesa nel bilancio del terzo trimestre pari a 2,4 miliardi. Raggiungendo il controllo della maggiore banca per numero di clienti il gruppo guidato da Joseph Ackermann punta a rafforzare le attività tradizionali, retail e di gestione del risparmio, cercando di svincolarsi da volatilità e incertezza delle divisioni di investment banking che nel primo semestre hanno contato per il 78% dei profitti prima delle tasse. L’entità dell’aumento di capitale non si giustifica però con la sola necessità della scalata a Deutsche Postbank. Per ammissione dello stesso numero uno dell’istituto il rafforzamento patrimoniale, interamente sottoscritto da un gruppo di banche internazionali, ha anche l’obiettivo di preparare l’istituto alle nuove e più stringenti norme finanziarie.

Pur avendo infatti superato gli stress test, Deutsche Bank presenta uno squilibrio tra attivi e patrimonio netto pari a 45 a 1 e un coefficiente patrimoniale Tier1 solo al 6,6% nelle simulazioni più severe di peggioramento dell’economia.

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