Opec pronta al taglio Barile verso quota 50

Il petrolio torna a puntare al rialzo con il moltiplicarsi dei segnali di un ulteriore taglio alla produzione tra 500mila e un milione di barili al giorno da parte dell'Opec, in occasione del summit in agenda per il prossimo 15 marzo a Vienna. Nell'attesa, il mercato ha messo nel mirino quota 50 dollari, abbandonata il 7 gennaio scorso, anche se fa fatica a causa del contemporaneo rafforzamento del dollaro e dei persistenti timori di calo dei consumi mondiali. Ieri a New York il Wti ha toccato un top a quota 48,83 dollari (massimo dal 7 gennaio), mentre a Londra il Brent è stato quotato fino a 45,34 dollari. L'Opec, che produce più di un terzo dell'offerta mondiale di greggio, ha già ridotto l'estrazione di 4,2 milioni di barili al giorno - circa il 5% della disponibilità globale - dallo scorso settembre, quando il prezzo del barile crollò dopo i picchi storici (oltre 147 dollari al barile) toccati l'11 luglio. I tagli decisi alla fine dello scorso anno, che secondo Abdullah al-Badri, segretario generale Opec, sono stati rispettati all'80-85%, hanno avuto il merito di bloccare la discesa dei corsi (tornati sui livelli di luglio 2004, in area 35 dollari/barile).

Ora, ha aggiunto, «tutte le opzioni sono sul tavolo», lasciando intendere però che il Cartello andrà nella direzione di un nuovo abbassamento del tetto. Secondo al-Badri, quest’anno il rallentamento dell’economia si tradurrà in almeno un milione di barili in meno di consumi al giorno dopo che questi sono diminuiti già di 1,9 milioni nel corso del 2008.

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