Open d’Irlanda con il tuffo: Finch vince ma cade in acqua

L’inglese è scivolato nel lago proprio all’ultima buca. Le disavventure di Canonica: ben 10 colpi per chiudere un par 3

Il tempo di calare il sipario sull’Open d’Italia e la carovana dell’European tour si è trasferita in Irlanda, sul percorso dell’Adare Manor, dove però non l’ha seguita il sole di Milano, facendole trovare condizioni di gioco più abituali da quelle parti: vento e scrosci e d’acqua. Gli appassionati irlandesi si auguravano che come lo scorso anno con la vittoria di Padraig Harrington fosse un giocatore di casa a vincere l’Open d’Irlanda, ma il destino ha voluto diversamente ed il primo giocatore irlandese in classifica (Gary Murphy) lo troviamo solo al terzo posto.
La vittoria del ricco torneo (2 milioni e mezzo di euro) e la prima moneta di 416mila euro sono andati al trentenne britannico Richard Finch che, sull’impegnativo percorso firmato dal grande Robert Trent Jones, ha colto così il suo secondo successo in carriera, dopo quello nell’Open di Nuova Zelanda dello scorso 2 dicembre, ma valido per la stagione 2008. Quella di Finch non è stata una vittoria «tranquilla», anche se il giocatore britannico partito con un colpo di ritardo sul leader dopo le prime 54 buche - il gallese Dredge - si è presentato all’ultima buca con tre colpi di vantaggio sul più diretto inseguitore, il cileno Felipe Aquilar. Terminato con il drive nel rough di destra del lungo par 5 finale, Finch trovava la palla in buona posizione, ma preferiva giocare in sicurezza prima dell’ostacolo d’acqua del river Maigue. Un attimo di adrenalina di troppo ed il secondo colpo di Finch arrivava proprio sulle sponde del fiume, ma per sua fortuna all’asciutto. Palla in green con il terzo colpo ma, perdendo l’equilibrio nell’effettuare l’approccio, a finire «bagnato» è stato proprio Richard, scivolato nell’acqua! Facile immaginare la reazione del pubblico e la faccia di Finch quando è stato ripescato dal suo caddie. A seguire tre putt per chiudere la buca in bogey, ma bastavano per dare il titolo a Finch con due colpi di vantaggio su Aquilar e tre nei confronti del già citato Murphy, giunto appaiato con lo svedese Robert Karlsson, l’olandese Maarten Lafeber e l’inglese Lee Westwood.
Due gli italiani che hanno portato a termine il torneo: Emanuele Canonica (60°) ed uno sfortunato Edoardo Molinari, che viaggiava in 10ª posizione prima di incappare in un disastroso 10 al par tre della 16, caratterizzata da un enorme lago da tee a green che il nostro giovane campione ormai ben... conosce.
Sul Challenge Tour prima volta per il Piemonte Open, disputatosi sui due percorsi torinesi, quello della Mandria e quello del Royal Park dove i giocatori qualificatesi per le ultime 36 buche si sono giocati il titolo. Titolo che è andato al britannico Seve Benson alla sua prima vittoria in carriera. Per il ventunenne neoprofessionista inglese una moneta di 25mila euro dal montepremi totale di 150mila euro e la soddisfazione di aver stabilito il nuovo record del bellissimo Royal Park (ex I Roveri) girando in 62 colpi nel terzo giro. I migliori italiani sono terminati appaiati in 12ª posizione: Alessandro Tadini, Gregory Molteni ed Alessandro Napoleoni.
Questa settimana grande appuntamento per il Tour Europeo con il Bmw Pga Championship sul percorso di Wentworth con tutti i migliori in campo (diretta su Sky Sport a partire da giovedì, ore 16).
Sul Tour americano prima vittoria per il giovane giapponese Ryuji Imada che a Duluth, in Georgia, si è aggiudicato l’At&T Classic, battendo in playoff l’americano Kenny Perry.

Per Imada una rivincita, dopo che lo scorso anno aveva sfiorato il successo perdendo proprio in playoff sullo stesso percorso. Per l’emergente giapponese, golfisticamente cresciuto all’Università della Georgia, una prima moneta di 990mila dollari, mentre allo sfortunato Perry sono andati 594mila dollari.

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