Operai morti, dopo 31 anni nessun colpevole

da Foggia

Tutti assolti, perché il fatto non sussiste: così si è concluso il processo nei confronti di dieci ex dirigenti dell’Enichem di Manfredonia, in provincia di Foggia, e di due consulenti medici accusati a vario titolo di disastro colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni e omissioni di controllo. La sentenza di primo grado è stata emessa ieri mattina al termine di un processo cominciato, nel 2001. Ma la vicenda risale addirittura a 31 anni fa: era infatti il 26 settembre del 1976 quando lo scoppio della colonna di lavaggio dell’anidride carbonica dell’impianto di produzione di ammoniaca dell’Enichem della città pugliese causò la fuoriuscita di dieci tonnellate di anidride arseniosa. Secondo l’accusa l’arsenico sarebbe rimasto nell’ambiente per sei anni, fino all’82 e avrebbe provocato il decesso per tumore ai polmoni di diciassette operai.

Sempre secondo la procura, la bonifica non fu effettuata correttamente e gli operai non furono adeguatamente informati dei rischi che correvano a causa dell’esposizione all’arsenico. I giudici hanno respinto questa ricostruzione accogliendo invece la linea della difesa, che ha sempre negato l’esistenza di un nesso tra l’esplosione e la morte dei dipendenti.

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