Dopo mesi di «guerra di posizione», domenica sera la battaglia è scoppiata improvvisa e cruenta quando i lavoratori Safra hanno tentato di forzare il picchetto dello Si Cobas e antagonisti ai cancelli di Esselunga. Una mischia conclusasi con 25 persone all’ospedale, un paio con fratture e ustioni piuttosto serie. Sugli incidenti sta ora indagando la Digos che avrebbe già identificato alcuni aggressori. Anche perché se ieri la situazione era tornata tranquilla, non si esclude la possibilità del riaccendersi delle ostilità.
Lo scontro di domenica sera è solo l’epilogo di un paio di mesi di tensione, determinata dal licenziamento di 12 dipendenti del consorzio di cooperative esterne che lavorano in appalto nei depositi Esselunga di via Giambologna a Pioltello. Safra, con sede in via San Faustino 36, è un gigante della logistica, con circa 700 occupati, specializzato nella fornitura di personale mezzi per «la gestione globale delle attività all’interno delle strutture». Dall’89 si occupa di scarico, stoccaggio e carico nei magazzini di latticini, drogheria, frutta e verdura. Un’attività che impegna circa 250 lavoratori quasi tutti stranieri, in gran parte iscritti a Cgil, Cisl e Uil e che non dipendono da Esselunga. Una parte ha scelto il Sindacato intercategoriale, sigla uscita dal già radicale Slai Cobas. Si Cobas aveva ultimamente intrapreso con la Safra un lungo braccio di ferro su tutta una serie di questioni salariali e normative, sfociato in forme di protesta piuttosto accese. Ma è soprattutto sui licenziamenti dei 12 operai firmati dalla Safra che il clima si è infuocato. «Puniti i dipendenti più sindacalizzati» accusa il Si Cobas. «Provvedimenti disciplinari per gravi infrazioni» replica la Safra. Da qui l’inasprimento del confronto, con il picchetto davanti ai magazzini Esselunga, iniziato ancora a settembre, a cui partecipano esponenti dell’area antagonista, in particolare del centro sociale Vittoria. Spesso si è sfiorato lo scontro ogni volta che i manifestanti cercavano di impedire l’ingresso di uomini e merci. Ma finora non si era mani andati oltre spintoni e sberle.
L’altro pomeriggio invece l’episodio più grave quando verso l’imbrunire, una cinquantina di lavoratori Safra ha tentato di sfondare i picchetti, forse sottostimandone la forza. In quel momento erano infatti presenti oltre 80 persone. Inevitabile lo scontro, che questa volta non si è limitato a pugni e schiaffi. I contendenti si sono armati di sassi, taglierini, bengala, assi di legno strappate ai bancali e la mischia è diventata subito violentissima, coinvolgendo anche cinque addetti alla sicurezza di Esselunga che cercavano di placare gli animi. Alla fine 25 feriti sono stati dirottati nei vari ospedali, tutti dipendenti Safra: cinque in particolare hanno prognosi tra i 15 e i 30 giorni, per fratture (a sterno e polso) e ustioni causate dai bengala usati per incendiare i giubbotti sintetici.
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