Operaio, giornalista e vescovo Così Alberto somiglia a Karol

Operaio, giornalista e vescovo Così Alberto somiglia a Karol

Operaio, sacerdote, giornalista, Vescovo. Attraverso queste tappe si snoda la vita di Alberto Maria Careggio nato il 7 novembre 1937 in una famiglia operaia di Tonengo di Mazzè, all'epoca in provincia di Aosta, oggi di Torino. Tappe che ricordano molto da vicino quelle di Karol Wojtyla: entrambi operai, entrati in seminario da giovani adulti, grandi amanti della montagna, incroceranno i loro sentieri all'ombra delle cime valdostane. I genitori, Giuseppina Valle Biglia e Giuseppe Careggio, negli anni '30 sono inviati per lavoro ad Aosta dove il giovane Alberto Maria è ordinato sacerdote il 26 giugno 1966, dopo aver compiuto studi tecnici e aver lavorato, dal 1952 al 1956, come operaio nello stabilimento siderurgico Cogne. Don Careggio inizia il suo ministero pastorale nella parrocchia di San Lorenzo ad Aosta e nel 1970 è vicerettore del Seminario Vescovile. Dal 1973 al 1982 è parroco di Challand-Saint-Victor in Val d'Ayas. Nel 1982 è nominato canonico della Collegiata dei Santi Pietro e Orso e dal 1988 fino alla sua nomina a Vescovo, avvenuta nel 1995, è Cancelliere della Curia Diocesana. Nei vari incarichi ricoperti da Monsignor Careggio spiccano l'insegnamento e le comunicazioni sociali: diviene consigliere ecclesiastico dell'AIART e Responsabile dell'Ufficio Stampa della Curia di Aosta. Dal 1982 al 1984 dirige il settimanale diocesano Corriere della Valle d'Aosta. Notevole il suo impegno nel mondo della cultura: nel 1978 è eletto membro della storica Accademia Sant'Anselmo di Aosta che guiderà, in qualità di Presidente, dal 1998 al 2003. È membro di alcune Accademie culturali, Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Commendatore dell'Ordine del Santo Sepolcro e Gran Croce e Cappellano del Gran Priorato di Lombardia e Venezia del Sovrano Militare Ordine di Malta. Nel 1986 è referente per la Diocesi nell'organizzazione della visita pastorale del Papa Giovanni Paolo II° e nel 1987 è chiamato ad organizzare i soggiorni estivi in Val d'Aosta del Pontefice polacco, il quale nel 1990 lo nominerà Cappellano di Sua Santità. Il giovane sacerdote-giornalista valdostano accompagna il successore di Pietro sui sentieri alpini dal 1989 in poi, divenendo celebre tra i vaticanisti per la cordialità e la sua estrema discrezione. Nel 1995 prenderà la via del mare per essere stato nominato Vescovo di Chiavari. Subito si parla di una visita di Papa Wojytyla nel Tigullio, divenuta realtà il 18 e 19 settembre 1998.

«Vi ho mandato come pastore lui che mi ha accompagnato sui sentieri di montagna - dirà Giovanni Paolo II ai centomila fedeli radunati sull'immensa Piazza dell'Umanità - perché possa accompagnarvi sui sentieri che portano al cielo». Nel 2004 è eletto Vescovo di Ventimiglia-Sanremo.

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