Opere d’arte razziate, ritrovati due «cataloghi» di Hitler

Meticoloso lo era. Adolf Hitler aveva fatto catalogare su una serie di volumi di numero imprecisato tutte le opere d’arte razziate durante la guerra nei Paesi occupati, soprattutto in Francia. Tesori che avrebbero dovuto andare a costituire il grande «Museo del Führer» a Linz, in Austria. L’idea, a dire il vero, non era del tutto originale: già Napoleone, grande maestro di razzìe, aveva fatto catalogare i volumi della Biblioteca Ambrosiana che, insieme a una caterva di capolavori italiani, dovevano divenire il cuore del Musée de la France a Parigi. Poi le cose andarono come andarono (a Hitler come a Bonaparte) e i due grandi musei non videro mai la luce. Tornano alla luce invece due degli album che i soldati americani trovarono nel maggio del 1945 nel castello di Neuschwanstein, in Baviera, nella camera da letto di Hitler. Lì erano custoditi 39 cataloghi sui quali erano scrupolosamente segnate tutte le opere d’arte sequestrate in Europa per lo più a ricche famiglie ebree. La scoperta è stata presentata ieri all’Archivio di Stato Usa di Washington ed è la prova, come ha spiegato Robert Edsel, presidente della Monuments Men Foundation for the Preservation of Art, dell’utopia artistica hitleriana. Secondo quanto riferito ieri da Allen Weinstein, presidente dell’Archivio di Stato, subito dopo l’occupazione della Francia nel 1940 l’esercito tedesco confiscò numerosissime opere d’arte ai Rothschild come agli altri grandi banchieri ebrei francesi, da Alphonse Kann a David Weill. Stando ai documenti ufficiali dell’organismo nazista preposto alle confische, gli oggetti d’arte sequestrati furono esattamente 21.903, provenienti da 203 grandi collezioni. Solo ai Rothschild ne furono portati via più di cinquemila. Il primo trasporto di opere da Parigi verso la Germania richiese ben 30 vagoni carichi di dipinti (dei quali 53 destinati direttamente al Führer).

Tra questi il bellissimo Astronomo di Jan Vermeer (1688) facente parte della collezione Rothschild. I due volumi vengono definiti dalla Fondazione Usa la più importante scoperta sul nazismo dopo Norimberga. Ma gli altri cataloghi dove sono? Se li possiede l’Archivio Usa, perché non li tira fuori?

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