da Roma
Sono tra i 250 e i 300 i cantieri che chiuderanno non appena lAnas avrà terminato le ultime disponibilità di denaro. Impossibile elencarli, molto facile individuare quali sono: tutti quelli in carico allAnas, la società che gestisce le strade dello Stato. Quello deciso giovedì è infatti un blocco «generalizzato» e non «selettivo», come quelli ordinari dettati da situazioni di bilancio meno gravi o da problemi organizzativi.
Gli stop destinati a fare più rumore sono quelli agli interventi disseminati lungo la Salerno-Reggio Calabria, lautostrada che collega lA1 allo stretto di Messina, che, cè da scommetterlo, anche questestate farà notizia per code e disagi.
I «maxilotti» ancora aperti sono tre sui sette attivati dal governo Berlusconi. Il primo, lungo 28,5 chilometri, tra gli svincoli di Sicignano e Atena Lucana. Lultimazione dei cantieri è prevista per metà del 2007. Più indietro il quinto maxilotto, quasi 30 chilometri tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla. In fase di avvio anche il quinto maxilotto tra Scilla e Reggio Calabria. Anche questo, appena «cantierato», sarà bloccato perché non ci sono più fondi nelle casse del gestore stradale.
Ma non saranno solo le strade del Sud a finire sotto la mannaia dellAnas. I cantieri che verranno interrotti sono equamente distribuiti in tutto il territorio nazionale. Accanto a quelli in corso lungo la Statale jonica 106, cè la Asti-Cuneo e il passante di Mestre che nei piani dovrebbe essere completato nel 2008. Nel Centro Italia colpita anche la statale uno, cioè lAurelia; fermi i lavori anche sulla superstrada che porta allaeroporto di Malpensa. Il blocco dei cantieri si farà sentire anche in Sicilia, dove sarà interrotto lammodernamento della Palermo-Catania. Stop anche ai lavori sul quadrante nord-ovest del Gra di Roma, a quelli sulla Grosseto-Siena-Fano e sulla Catania-Siracusa.
Il blocco estivo dei cantieri, in realtà, non è unanomalia. Per facilitare il traffico la consuetudine vuole che vengano chiusi quelli minori. Lanomalia a cui si è dato vita con la decisione di giovedì, è che verranno interrotti anche quelli maggiori e quelli generalmente considerati inamovibili, come i lavori sui ponti o nelle gallerie. Il ministro delle Infrastrutture ha tirato in ballo anche le ferrovie, quantificando in sei miliardi la cifra necessaria a terminare le opere in corso. Se dovessero esserci ripercussioni, riguarderanno probabilmente solo la linea ordinaria delle ferrovie.
Tra le opere a rischio il passante di Mestre
Il blocco comprende anche il Grande raccordo anulare e la Salerno-Reggio Calabria
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