Marisa De Moliner
Errori in ospedale addio. Gli scambi di pazienti e di terapie adesso al Niguarda sono evitabili. Perlomeno al reparto doculistica dove cinquanta degenti si sono offerti volontari per testare il dispositivo anti-sbagli. Si tratta di un braccialetto con microchip decodificabile attraverso un computer palmare che sostituisce la classica cartella clinica. Il microchip contiene, infatti, tutti i dati anagrafici, clinici, i percorsi di cura e le eventuali variazioni. Tutte informazioni che vengono inserite nellarchivio centrale e il giorno prima dellintervento chirurgico il chirurgo o lanestesista riportano dalla documentazione sanitaria i dati clinici individuati e condivisi, il tipo doperazione e il lato su cui intervenire, su specifiche etichette identificative le tag applicate poi alla cartella clinica e a un bracciale al polso del paziente.
Basta che il personale medico e infermieristico avvicini il palmare alle tag, così facendo si possono accertare tutte le informazioni e integrarle con eventuali modifiche e osservazioni. In questo modo il paziente è maggiormente tutelato. E per ora a sentirsi garantiti sono cinquanta degenti del reparto di oculistica. «Tutti volontari - dichiara Luciana Bevilacqua, direttore del Servizio Qualità dellospedale -, hanno dimostrato dapprezzare lutilizzo di queste nuove tecnologie e hanno confermato di sentirsi più sicuri». Una sicurezza condivisa anche dal personale sanitario. Non solo si sentono più sicuri nellassistere i ricoverati, ma raccontano che ne ha anche beneficiato il loro rapporto con i pazienti. I degenti si sentono così in mani più sicure grazie alluso di tecnologie Rfid (Radio Frequency Identification) con la collaborazione di Autentica, una società specializzata in ambito sanitario. Questi dispositivi permettono a medici e infermieri di muoversi liberamente per mezzo di un sistema avanzato di Wireless Mobility.
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