Hanno voluto (o dovuto) capitolare sulla soffiatura, con quella assurda unanimità. E questo è il risultato. Nelle condizioni di Silverstone, la Ferrari, con il suo ultimo progresso aerodinamico, si era portata allo 0,1% del miglior tempo della Rbr: valutare in termini percentuali, e non di decimi di secondo, è un obbligo, per piste diverse. Con la soffiatura tipo Valencia, libera ma vincolata tra qualifica e gara, ecco un ritorno allo 0,4%. Questo è il termine predominante, in lieve similitudine di carico aerodinamico e di assetti. Avevo sostenuto che l'indimenticato Enzo Ferrari non avrebbe mai votato così; ora è tutto chiaro. Come pure il fatto, da tutti notato, che sino a fine 2010 i comunicati-stampa del Cavallino si aprivano con una dichiarazione del presidente Montezemolo; non più da inizio 2011. Ognuno tragga le conseguenze che crede. Eppure, a parte uno slancio di Hamilton maggiore di quello dei Massalonsi, è importante rilevare che gli uomini della Rbr sono meno baldanzosi, mentre i loro motoristi trafficano con diversi orientamenti dei tubi di scappamento. Si sentono braccati.
E la pressione che gli avversari esercitano può essere fatale, sia a Vettel, risparmiatosi in qualifica, per strategie di gara, sia a Webber, meno favorito dal «team». In casa Ferrari è giusto puntare sui migliori equilibri aerodinamici (nuovo gruppo alare posteriore, con grandi sforzi in Cfd) e migliore sospensione posteriore. Pioggia permettendo.Ora è chiaro perché il Drake non sarebbe caduto in trappola
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