Ora il consiglio è svegliarsi in fretta

Se anche la Dea Bendata si dimentica della Roma, vuol dire che la via crucis di Totti e compagni non è affatto terminata nella magica notte in cui Vucinic ha «suonato» i blues del Chelsea. C’è poco da stare tranquilli e srotolare striscioni per inneggiare alla «Roma ritrovata». L’impressione è che sarà una lunga stagione di passione. La squadra offre segnali di ripresa in Champions? No problem, ci pensa la sorte a far riaffiorare spettri e paure trasformando il duello in terra felsinea in un harakiri autografato Cicinho e in un pareggio che mette fine alla serie negativa, regala il primo punto in trasferta ma conferma che la «crisi» non è ancora finita. Nessuno nega, infatti, che al di là del gol di Totti i giallorossi non abbiano impressionato davanti al debuttante Mihajlovic. Però, stringendo i denti e «raspando», i preziosi tre punti di un vero e proprio match-salvezza stavano seriamente prendendo la via di Trigoria. Sarebbe stata un’iniezione di fiducia in vista del derby con una Lazio contagiata dalla Zarate-mania. Il consiglio, dunque, è «svegliarsi». Il più in fretta possibile, cercando di diventare più forti di quel destino che lo scorso anno non ha mai abbandonato la Roma dei sogni-scudetto.

Oggi che i problemi sono altri, sarà meglio dare uno sguardo alla classifica e rendersi conto che la zona «a rischio» è a un passo da quell’attico giallorosso con vista sull’inferno. E questa, indipendentemente dai problemi di modulo o di spogliatoio, è già una gravissima «retrocessione morale».

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