«Ora distinguiamo chi è leale da come ci mette la faccia»

Caro Direttore Lussana, io sono stato per anni socialista, nel 1993 (si noti la data) ero candidato per il Psi in Provincia collegio Bolzaneto; sono stato candidato nel Ps alle ultime comunali e alle ultime regionali, dove il Ps non c'era ero candidato in Gente della Liguria. Ho anche contribuito a quell'aborto di ricostituzione del Psi che alle ultime politiche ha raccolto lo 0,9% e l'anno scorso finalmente ho detto basta ed ho scelto il Pdl per motivi ideali, poiché il riformismo liberale è qui. Cassinelli e Biasotti lo sanno. Berlusconi ha liberato me e tanti come me, professionisti genovesi, dalla reale paura di palesare ufficialmente di essere di centrodestra. Potrà ovviamente non credermi, del resto i fatti a mio avviso contano più delle parole, ma, finalmente liberato, resterò anche se il vento dovesse cambiare ed il Pdl dovesse perdere, cosa peraltro oggettivamente possibile, perché nulla ho preteso, né pretendo, se non di poter contribuire e partecipare.

Il fatto di aver firmato la mia lettera sul Carlo Felice (per la cui pubblicazione ringrazio sentitamente) «avvocato e semplice iscritto al Pdl» la dice lunga sulla mia disponibilità a metterci la faccia perché sono sicuro di essermi sempre comportato in modo corretto e leale con tutti. Del resto non sono le mie idee ad essere cambiate, quanto lo scenario politico. Questo potrebbe essere un buon criterio per poter distinguere i leali dai profittatori. Un caro saluto.

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