Rosarno (Reggio Calabria) A cinque giorni dai drammatici fatti che hanno sconvolto la cittadina rosarnese, la risposta dello Stato arriva puntuale e decisa: 17 arresti contro la più potente organizzazione criminale della zona, il casato dei Bellocco, sterminato e paralizzato dalla raffica di arresti eseguiti ieri mattina. Che la ndrangheta abbia partecipato agli scontri dei giorni scorsi adesso è più che un convinzione. Tra gli arrestati di ieri mattina figura anche Antonio Bellocco, 29 anni figlio di Giuseppe, ma soprattutto nipote del mammasantissima Carmelo in atto detenuto nel carcere di Nuoro e sottoposto al regime del 41 Bis. Il rampollo della famiglia Bellocco era stato arrestato venerdì dai carabinieri della compagnia di Gioia Tauro per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, nel corso dei disordini che in quei giorni hanno sconvolto la cittadina rosarnese. Il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che guida anche la Direzione distrettuale antimafia è stato eloquente: «Riteniamo che sia importante in questo momento aver assicurato alla giustizia un importante gruppo criminale che era in grado di gestire interessi criminali ed economici di alta portata». Lo stesso ex aggiunto palermitano poi aggiunge: «Antonio Bellocco è stato arrestato in flagranza durante i disordini di questi giorni, questo potrebbe far pensare che le ndrine di Rosarno hanno partecipato alla seconda fase dei tragici eventi, però è anche giusto precisare che al momento non abbiamo elementi utili, tantè che pur essendo in contatto con la Procura di Palmi, le indagini rimangono dirette da quella Procura, che gestisce solo i procedimenti ordinari».
Larresto di Antonio Bellocco, in unindagine che nulla ha a che vedere con i fatti di questi giorni, è vero, però sembra impensabile che il figlio del boss Giuseppe, fratello del mammasantissima Carmelo non abbia partecipato con altri solidali alla rivolta. Per questo motivo sarà importante il monitoraggio delle telecamere e delle riprese delle forze di polizia girate in quei giorni che hanno seminato panico e terrore nella città gestita dalle ndrine e che vive con gli agrumeti. Intanto un altro episodio inquietante è stato registrato ieri notte. Nonostante i controlli di polizia e carabinieri, che ormai assediano il paese, ignoti hanno dato alle fiamme unautovettura di un immigrato che vive a Rosarno ormai da sette mesi e che secondo fonti investigative non avrebbe partecipato agli scontri. Ma sembra impensabile che lepisodio non possa essere collegato allo scontro ormai aperto ed in atto tra i rosarnesi e gli extracomunitari che vivono nella città.
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