Cronaca locale

Ora l’elettrocardiogramma si fa da casa

Cardiopatici controllati 24 ore su 24 dopo le dimissioni dal reparto grazie a un piccolo apparecchio che trasmette i dati via telefono

Ora l’elettrocardiogramma si fa da casa

Il San Raffaele va a casa dei pazienti. Perlomeno di quelli cardiopatici. Dopo le dimissioni dai reparti del dipartimento cardio-toraco-vascolare li segue durante la convalescenza e anche oltre. E non solo in Italia ma anche all'estero. Bastano un apparecchietto grande come una scatola di fiammiferi e un telefono, non importa se fisso o cellulare.
Effettuare, ventiquattr'ore su ventiquattro, l'elettrocardiogramma fai da te è semplice e permette un continuo monitoraggio da parte dei medici dell'ospedale di via Olgettina. I camici bianchi potranno così verificare l'andamento del cuore del paziente e costatarne gli eventuali scompensi, aritmie e ischemie. Sempre «via cavo» possono essere trasmessi i livelli d'ossigenazione sanguigna e i valori pressori. Per mezzo di un'apposita bilancia elettronica è inoltre possibile tenere sotto controllo le variazioni di peso. Una volta acquisiti tutti questi dati i sanitari sono in grado di effettuare una diagnosi precisa e fornire rapidamente indicazioni appropriate: quali farmaci prendere e se è il caso di chiamare un'autoambulanza. Un intervento quest'ultimo che non viene richiesto sovente tra i pazienti monitorati, come testimonia uno studio recentemente condotto per sei mesi al Niguarda su una quarantina di pazienti: solo quattro sono stati inviati dal telecardiologo al dipartimento cardiovascolare De Gasperis.
Un risparmio di tempo e di energie sanitarie e di ricoveri inutili è quanto s'aspettano al San Raffaele e alla Telbios. La società italiana esperta di telemedicina responsabile del progetto «Continuità di cura» dell'ospedale di don Verzé, nonché dello studio del Niguarda e di una sperimentazione, che ha coinvolto i medici di base, tuttora in corso avviata dall'Asl della Provincia di Lodi. Quest'ultima agli inizi di maggio ha salvato la vita a un cardiopatico settantunenne: gli è stata diagnosticata un'angina e l'immediato ricovero ospedaliero ha scongiurato conseguenze gravi, quali trombosi e fibrillazioni. L'evento ha fatto finire il servizio di telecardiologia in Parlamento. I deputati Sandro Del Mastro Delle Vedove e Marcello Meroi hanno chiesto al ministro della Salute se non fosse il caso d'estenderlo su tutto il territorio.
Il vantaggio dell'elettrocardiogramma fai da te è indubbio. L'unico neo per ora è il fatto che non sia coperto dal Servizio sanitario. I cardiopatici telemonitorati devono spendere una media di cinquanta euro al mese. Nonostante la spesa un risparmio è previsto: quello delle visite di controllo.

I pazienti verranno indirizzati soltanto a quelle indispensabili.

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