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ORA PER "L’UNITÀ" IL NEMICO È CHI STA CON GLI OPERAI

Cos’ha mai fatto di grave Renato Brunetta per meritarsi gli insulti di Linda Lanzillotta («si vergogni») e un titolo dell’Unità che l’accusa di «gettar fango» sugli statali e sulla Cgil? È presto detto. Ha fatto l’elogio degli operai, del poco amato e indispensabile lavoro manuale, d’una gerarchia di valori sociali che a quel lavoro dia un giusto riconoscimento. Amante della battuta irriverente e del paradosso, il ministro della Funzione pubblica ha aggiunto che un tornitore della Ferrari è orgoglioso di esserlo, mentre un dipendente pubblico si vergogna di dire al figlio il mestiere che fa.
Mi pare evidente quale fosse il senso di queste parole. Sia Brunetta, sia noi che contro i fannulloni e gli sprechi ci scagliamo quotidianamente, sappiamo quanto siano numerosi i capaci e onesti servitori dello Stato e del parastato. Ma Brunetta ha sottolineato l’immagine che dell’impiego pubblico hanno oggi gli italiani. È un’immagine profondamente negativa, per colpa appunto dei «fannulloni», e anche per colpa d’una cultura della scrivania che, tra tanto inneggiare retorico alla classe operaia, ha determinato la corsa dei giovani verso ranghi burocratici e il declino d’una delle glorie d’Italia, l’artigianato. Il politicamente corretto vorrebbe che questa realtà fosse ignorata. Viva la scorrettezza, allora.
Poiché Brunetta è pungente, avrei capito che politici e giornalisti «borghesi» ritenessero indelicate verso i travet le affermazioni del ministro. Invece le proteste veementi sono venute da una sinistra che evidentemente non ricorda più di esserlo, e che pur di dare addosso al governo è pronta a bollare come calunniose critiche risuonanti in ogni bar e in ogni mensa aziendale operaia della Penisola. Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci ha rammentato malignamente a Brunetta che i dipendenti pubblici sono tre milioni e mezzo e che la Cgil rappresenta cinque milioni e mezzo d’iscritti. Come per dire che questa massa di elettori il Renato se l’è giuocata, dovrebbero tutti rifugiarsi sotto il mantello di Veltroni che invece garantisce lo zelo dei passacarte, e che dei saldatori ha qualche volta sentito parlare, ma non sa bene cosa siano.
Invece il giuoco non riesce. I sondaggi dimostrano che Brunetta, con le sue sortite, ha crescente popolarità: tra gli operai, ma anche tra i dipendenti pubblici che sgobbano per sopperire al fancazzismo di troppi colleghi.

Pare proprio che la verità paghi, una volta tanto.

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