Antonella Aldrighetti
Da qualche mese a questa parte il governatore del Lazio, Piero Marrazzo, difficilmente prende posizioni nette e chiare dinanzi agli incessanti «battibecchi» della sua maggioranza. Eppure di cose da dire ce ne sarebbero. Si «estranea» dal dibattito, continua a tacere su tutto ma, la sua «scure», non si ferma un attimo e non risparmia alcun settore. Quella scure che in questi giorni di conti e di bilanci - perché da qui a una settimana dovrebbe essere approvato lesercizio finanziario 2006 -, è andata a cadere anche sulle politiche per la sicurezza e la prevenzione del crimine de-finanziando fino al 50 per cento, sic et simpliciter, quattro leggi approvate alluopo dallex giunta guidata da Francesco Storace. Cosa che sarebbe stata difficile da sospettare contando che meno di dieci giorni fa Marrazzo, rompendo eccezionalmente il silenzio, aveva dichiarato: «Gli enti locali devono assumersi grandi responsabilità rispetto alla sicurezza dei propri territori, costituire il primo baluardo contro linsediamento dei fenomeni criminosi». Una dichiarazione dintenti così concreta che addirittura ieri, dopo un incontro al vertice con le associazioni di categoria di commercianti e artigiani, la diessina Luisa Laurelli, in qualità di presidente della commissione speciale Sicurezza e lotta alla criminalità, gli ha fatto eco specificando in modo incontrovertibile di voler modificare quella legge (la 23/2001) del «pacchetto anti-crimine» concepita per combattere lusura e tutelare imprese in difficoltà e cittadini che attraversano momenti di sofferenza economica. Macché modifiche, revisioni e migliorie, con la finanziaria 2006, la giunta di sinistra altro non farà che «disinvestire» in sicurezza. Bastano i «due conti» canonici per comprendere lentità della mannaia. A farli è Fabio Desideri, capogruppo della Lista Storace alla Pisana che, confrontando le cifre a disposizione tra quelle stanziate nella passata legislatura e in quella attuale, deduce: «I tagli ammontano a 3 milioni e 412mila euro sui 7 milioni dei cinque anni passati. Praticamente - sottolinea - tra le necessità di cui avrebbero bisogno i capitoli di bilancio sulla prevenzione dei fenomeni criminosi e degli incidenti stradali, della lotta allusura e sul potenziamento della polizia locale si arriva a un netto dimezzamento delle risorse». Per entrare nel dettaglio delle poste: alla Polizia locale dai 3 milioni di euro della Giunta Storace si passa a 1 milione e cioè 2 in meno; per la sicurezza del territorio dai 2 milioni e 250mila euro si scorcia fino a un milione e 150mila euro ovverosia, meno un milione e 100mila euro. Per la lotta allusura da un milione e 285mila euro si passa a un milione e 33mila, cioè meno 252mila euro. Dulcis in fundo alla sicurezza ed educazione stradale si passa da 400mila a 340mila euro. Un altro taglio di 60mila euro. Che senso avrebbero allora i buoni propositi di Marrazzo se la manovra finanziaria sulle politiche della sicurezza si quota al ribasso? «Marrazzo e gli assessori ulivisti - ha voluto precisare Desideri - a parole esprimono attenzione e sensibilità verso i temi della lotta alla criminalità ma poi, come è accaduto già per altri settori, sui fatti concreti dimostrano di comportarsi esattamente al contrario.
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