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Ora Salvini sferza Di Maio: "Torni sulla terra e si parte"

Il leader leghista fermo sul "no" a un incarico al buio. E avverte i Cinque Stelle: "Sto perdendo la pazienza. Il veto a Berlusconi è solo una scusa"

Ora Salvini sferza Di Maio: "Torni sulla terra e si parte"

"Io sto quasi perdendo la pazienza: o si fa questo governo o si torna a votare". Mentre il Pd tenta un timido approccio con il Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini torna a sferzare Luigi Di Maio invitandolo a fare un passo indietro per riuscire a formare il governo. "Tutti devono rinunciare a qualcosa - spiega a Dimartedì - io potrei anche dire 'faccio io il premier o si va tutti a casa' e invece non ho questa presunzione. Se c'è qualcuno migliore di me io mi scanso. Vorrei che facessero tutti così, nessuno è indispensabile".

Salvini slega il suo nome da "incarichi al buio" per cercare voti "come funghi" in Parlamento ("Ho detto che vado a vedere solo se ho i numeri") e dice apertamente di guardare con favore all'ipotesi di un incarico esplorativo per il presidente del Senato, Elisabetta Casellati. "Mi sembra possa fare un buon lavoro", risponde, intercettato a Palazzo Madama, mentre la clessidra posta da Sergio Mattarella davanti ai partiti continua a scorrere. Il segretario leghista dice di "confidare nella saggezza" del presidente della Repubblica che, al termine del secondo (infruttuoso) giro di consultazioni, ha dato tempo fino con tutta probabilità a domani ai partiti per mandare un segnale di dialogo. Senza sarà lui a decidere come procedere per dare un governo al Paese dopo 45 giorni dalle elezioni. Le ipotesi sul tappeto sarebbero quattro: un pre-incarico a Salvini o a Di Maio oppure un incarico esplorativo alla Casellati o al presidente della Camera, il pentastellato Roberto Fico.

Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, anche nella giornata di oggi sarebbero proseguiti i contatti dei vertici leghisti con il Quirinale. Così come tra il Colle e gli altri partiti. Da parte del M5S persiste il veto su Silvio Berlusconi. "Usano il Cavaliere come scusa - sbotta Salvini a Dimartedì - perché se vanno al governo devono fare cose. Berlusconi non va al governo, non può fare il ministro nè il deputato. Io ho detto che se troviamo un premier che va bene a me, a Berlusconi, e a Di Maio, io mi sposto subito e si parte subito, ma questo va chiesto a Di Maio...". E ancora: "Non vorrei che i Cinque Stelle si limitassero a dire solo dei 'no', perché a dire 'no' son bravi tutti, poi aprire ospedali, sistemare le strade e mantenere le scuole è più difficile".

Quindi fa un appello a Di Maio: "Lascia perdere 'io io io' e torna un po' sulla terra, ci vediamo, ragioniamo di tasse, lavoro e pensioni e si parte".

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