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Ora in strada mille soldati in più

RomaPasseranno da tremila a 4.250: i militari per la sicurezza delle città rimangono nelle strade per altri dodici mesi a partire da oggi e saranno 1.250 in più. Le città controllate salgono da 10 a 23. Forti dei dati sul calo dei reati nel 2008, i ministri Roberto Maroni (Interno) e Ignazio La Russa (Difesa)vanno avanti con il programma dei «pattuglioni»: proroga per un anno dell’operazione «Strade sicure» e armata rinforzata. Iniziativa criticata all’inizio dalle opposizioni, ma, a un anno dall’avvio, redditizia: «Il dispositivo sperimentato si è mostrato molto efficace - ha dichiarato Maroni firmando il provvedimento - ed è frutto dell’ottima integrazione tra militari e forze di polizia, sotto il coordinamento dei prefetti». I militari avranno lo stesso mandato di questo primo periodo sperimentale: vigilanza agli obbiettivi sensibili (due terzi degli uomini saranno impegnati in questo settore) e collaborazione con le forze di polizia per il pattugliamento cittadino contro la criminalità. La loro presenza è confermata in tutte le città pilota, che avevano aperto il piano del controllo «militare». E quindi Milano, Roma, Bari, Napoli, Palermo, per esempio. In questi mesi erano arrivate molte richieste al Viminale da parte di altre giunte cittadine. Anche per questo motivo i due ministeri hanno deciso di allargare l’operazione. E quindi le divise verdi dei soldati si vedranno adesso anche a Firenze e Bologna, che erano rimaste escluse dalla fase sperimentale. E a Bergamo e Piacenza, oltre che in città dove esistono particolari problemi legati all’ordine pubblico, o per la presenza di molti immigrati clandestini, o per l’emergenza dello spaccio di droghe: entrano nella lista Prato e Rimini, e pure Genova, Messina, Foggia, Pordenone, Treviso, Venezia e Vercelli. A Milano i militari aumenteranno di 150 unità.
«Il ministero della Difesa - ha spiegato La Russa - è stato in grado di aggiungere la disponibilità di ulteriori 1.250 giovani militari che andranno, anch’essi, a collaborare con carabinieri e polizia nei quartieri più a rischio, nel controllo dei siti sensibili (ambasciate, aeroporti, stazioni) e nella vigilanza dei Cie, i centri di identificazione ed espulsione degli immigrati clandestini».
L’aumento di uomini «non comporterà necessità di aumenti di risorse e questo è, per me, motivo di soddisfazione». Ringraziamenti a Maroni e poi la descrizione dell’impiego in cifre: 1.513 soldati saranno impiegati nel «controllo dei siti sensibili», altri 1.270 per la sorveglianza in 30 centri di identificazione e espulsione, in 16 provincie. «Il presidente del consiglio», ha detto poi La Russa, ha recentemente sottolineato in consiglio dei ministri «l’alto gradimento dei cittadini e l’oggettivo successo che ha portato a un sensibile abbassamento dei reati».
Collegare calo dei reati e lavoro del governo è «un bluff» è andato all’attacco l’ex prefetto di Roma e senatore del Pd Achille Serra.

In realtà molte città governate dal Partito democratico sono contente dei militari per le strade, e anzi li hanno chiesti: a Bologna arriveranno 60 soldati.

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