(...) la formazione di una nuova Giunta fa di tutto e di più per ostacolare il suo «successore naturale» Enrico Cimaschi.
Come si diceva, il neo Presidente Cimaschi ha i nemici all'interno della sua stessa lista, nel suo stesso capogruppo.
Questo è anche comprensibile in quanto non avendo per nulla digerito la personale sfiducia ottenuta per l'assoluta incapacità di gestire i rapporti con i consiglieri della maggioranza ed aiutato dai consiglieri della Lega Nord ai quali dopo aver permesso di ricattare le forze politiche alleate, prima nelle riunioni di maggioranza ed ancora adesso e sempre nell'ottica federale hanno spaccato la coalizione dichiarando che se non veniva dato loro un assessorato sarebbero usciti dalla maggioranza.
E questo è stato fatto, oggi noi siamo prigionieri e ricattati, grazie ai tre principali osteggiatori (Siri + Lega), e non possiamo nemmeno pensare a costruire una nostra giunta che in via teorica era possibile fare confidando magari in qualche assenza dell'attuale minoranza.
È chiaro che legittimare Cimaschi e dotarlo di una propria Giunta, con tutte le difficoltà a governare che la parità numerica comporta, per l'ex Presidente Siri sarebbe ammettere pubblicamente la propria incapacità; allora si è adoperato di concerto con la Lega Nord affamata di poltrone a non garantire mai prima il numero legale e poi il voto favorevole cercando di spostare l'attenzione pubblica non sul fatto che è Siri che non vuole dare la possibilità a Cimaschi di «decollare» ma cercando in ogni modo di evidenziare che è Cimaschi che non ha i numeri.
Le azioni dell'ex Presidente Siri smentiscono le sue stesse parole che nei giorni scorsi ha voluto affidare con un comunicato stampa agli organi di stampa in quanto da capogruppo della Lista Biasotti insiste in maniera accalorata e con i fatti nel volere in Giunta ad ogni costo un componente della Lega Nord, sottraendo visibilità al Consigliere Conte (capogruppo della Lega Nord), come se fosse lui il capogruppo della Lega Nord piuttosto che della lista «arancione» di Cimaschi.
La sintesi è: Siri non vuole Cimaschi presidente! Lo dimostra il fatto che anche ultimamente, inventandosi un comunicato stampa fantasioso e contraddittorio dove sin dalla prima riga emerge un elogio alla sua persona, al suo operato e la condanna di Cimaschi, arrivando al punto di ipotizzarlo quale cospiratore nei suoi confronti, dimenticandosi che i meriti sbandierati contrastano con la sfiducia ottenuta sia a livello personale che politico, dimenticandosi anche il famoso detto «chi si loda s'imbroda»..
Mi ha piacevolmente colpito il fatto che il 19 c.m. il direttore Lussana, nella sua analisi Walt Disneyana sulla bontà di una delle dichiarazioni presenti sul comunicato, sulle dimissioni del Consigliere Siri consegnate nelle mani sbagliate, pur non condividendo alcune scelte dell'ex Presidente Siri, di lui ha detto «
Siri, se solo lo volesse, potrebbe essere l'uomo della svolta».
Ricordo che anche l'attuale capogruppo del Pdl, Luciano Gandini in un suo articolo su Il Secolo XIX del 19.06.2007 (ad elezioni appena concluse) aveva titolato «Il Centro Est alla CdL è il segnale della svolta» ove nella parte finale dello stesso articolo concludeva, riconoscendo al neo eletto Presidente Aldo Siri un ruolo di primissima importanza «Ora l'enorme carico di responsabilità e le aspettative di questo territorio dovranno essere la stella polare della nuova maggioranza».
Caro direttore Lussana, probabilmente si potrà essere d'accordo sulla «svolta» ma non sull'uomo che la dovrebbe incarnare che in questi anni di guida, contrariamente a quanto scritto sul proprio comunicato stampa, ha in capo tutte le responsabilità del suo personale fallimento e della disfatta del centro destra al Centro Est.
Siri non è stato capace (o peggio ancora non ha voluto) di creare una amalgama tra noi consiglieri di maggioranza che, provenienti da diverse realtà politiche, sociali ed anche culturali, potevamo far diventare questo Municipio, il primo e non solo dal punto di vista della denominazione.
Egli oggi cerca di indurre il cittadino ad una visione distorta in quanto dicendo di «descrivere i fatti reali» accaduti nel Centro Est in effetti si vuole sottrarre alle sue enormi responsabilità.
Questo è abbastanza chiaro se si pone un attimo d'attenzione sul fatto che nella sua analisi boccia i 10 della minoranza (e questo ci sta), boccia i 3 che lo hanno sfiduciato (ed anche questo ci sta), boccia i 2 che sono passati all'opposizione (Udc - e questo ci sta anche), boccia i 4 del Pdl con in testa il capogruppo Gandini al quale addirittura gli attribuisce una «
dimostrata incapacità gestionale
», boccia il neo Presidente Cimaschi (suo capogruppo, suo delfino, suo sostenitore elettorale alle scorse elezioni regionali) accusandolo addirittura di cospirazione/attentato alla sua personalità istituzionale; si capisce bene il senso delle sue dichiarazioni di pura e tutta fantasia riflettendo che la matematica lo condanna in quanto 10+3+2+5+1= 20 consiglieri bocciati su 24 e questo significherebbe che solo Siri ed altri 3 sarebbero da salvare contribuendo così ad affermare che in Municipio con Siri la democrazia si trasforma in monarchia. Lui voleva essere il Re.
Altro passaggio poco incisivo ad una attenta lettura contenuto nel comunicato stampa è che (quando si rivolge a me) scrive «
Falcone Vincenzo (che continua a far riferimento all'inesistente An), questa contestazione è l'altra faccia della stessa medaglia in quanto anche lui, come me, è ancora in una lista il cui Presidente (Biasotti) risulta co-fondatore del Pdl dimenticandosi ancora una volta del famoso detto "Da che pulpito viene la predica».
La responsabilità dell'attuale situazione ha un unico protagonista che oggi tenta di passare come salvatore, e dell'antidemocraticità di Siri, noi consiglieri ne siamo stati messi a conoscenza già in occasione della prima riunione di maggioranza (prima ancora del primo Consiglio municipale) dove sono scoppiate le prime bugne, quando la Consigliera Musso si era permessa di esporre le proprie valutazioni, in merito al contenuto di un Odg da lui preparato ed imposto al resto della maggioranza sul Park Acquasola, diverse da quelle che erano le sue volontà, tanto che ha abbandonato il tavolo con modi inqualificabili e non rientranti né nell'ortodossia e né nell'educazione per finire con una netta forzatura con tanto di minaccia di dimissioni se nella sua maggioranza ci fossero stati dei ripensamenti e/o titubanze (Corriere Mercantile del 30.06.2007 p. 3).
Ci sono moltissimi altri episodi che hanno visto Consiglieri della stessa maggioranza ricevere avvisi tramite Raccomandata con A.R. per il semplice fatto che si erano permessi di pensare con la propria testa su alcuni argomenti.
Siri ha anche tradito quelli che sono stati gli accordi dei vari partiti ante elezioni in riferimento alla distribuzione delle cariche di questo municipio e, lo ha fatto, per garantirsi la poltrona di presidente e lo testimonia il fatto che in qualità di ex presidente ha di fatto permesso che questa stessa maggioranza fosse «ricattata» dalla Lega Nord che ancora oggi rivendica un assessorato per il solo fatto che un'ex assessore del Pdl è transitata nelle loro file.
Sono sicuro che il dott. Lussana ha ragione quando indica nella persona di Siri la «svolta del Municipio» ma non spiegando meglio, mi induce a pensare che volesse dire che il Municipio può svoltare se Siri si volta e si dirige esclusivamente nella direzione di Via D'Annunzio (sede della Regione Liguria), lasciando il municipio.
Analizzando le sue ultime posizioni assunte, possiamo dire che Siri è tutto ed il contrario di tutto in quanto, prima indica quale suo unico successore il presidente Cimaschi, poi non viene a votarlo, poi è disposto a votare una giunta senza nessuno nominativo riconducibile a coloro che lo hanno sfiduciato, adesso indica quale unica via possibile quella di rifare la sua ex giunta quindi con la presenza di un consigliere che lo ha sfiduciato.
A questo punto non mi stupirei se per far fuori il Presidente Cimaschi arrivasse anche a votare un Presidente di sinistra.
*Capogruppo Alleanza nazionale Municipio I Centro Est
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