da Milano
«Un maestro della trasformazione, così il pubblico potrebbe pensare che non sarà una persona sola a condurre Affari tuoi». Magari senza volerlo, il consigliere Rai Carlo Rognoni ieri sera ha tracciato il perfetto identikit di Teo Teocoli, lex ragazzo del Clan di Celentano che oggi, a sessantanni compiuti, è ancora splendidamente in cerca di un centro di gravità permanente. Il trasformista. Il Fregoli della tv. Prima al Derby, ossia nella mecca del cabaret italiano, poi al cinema, poi a Mai dire gol (che gli diede la grande fama) e a Quelli che il calcio, Teo Teocoli è stato uno e trino: comico, imitatore, caratterista. E lo ha fatto con quella sofferta nonchalance che è propria dei grandi artisti, inarrestabili quando sono liberi di creare e spumeggianti se riescono a liberarsi dal copione. Quando diventa Gianduia Vittorello o Valentino Rossi, il Teo non può essere «normale» come invece annunciava nel suo spettacolo teatrale che è diventato un varietà da sabato sera di Canale 5 (con esiti dascolto non altrettanto spumeggianti). È trascinante, un caposcuola.
Ma se da Endemol arrivasse il via libera definitivo e a Teo Fregoli toccasse la plancia di Affari tuoi, il copione sarebbe garantito e i tempi avrebbero cadenze e ritmi pressoché inalterabili. «Se non chiudevo alle 21.03 mi tagliavano le orecchie», ha detto unaltra saltuaria condomina di quella fascia oraria, Simona Ventura.
Ora «Teo Fregoli» dovrà trasformarsi in conduttore
Mattatore incline alle bizze, avrà anche la prima serata del venerdì
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