Carissimo Massimiliano, come ben sai sto viaggiando più o meno allegramente verso l'ottantina e ritengo, senza falsa modestia, di potermi esprimere con cognizione di causa avendone sentite, lette e vissute di tutti i colori: neri, rossi, bianchi, rosa, arancioni, azzurri, verdi ed ora anche viola!
Scrivo queste righe dopo che il Capo dello Stato, l'ex comunista Napolitano, che in questo frangente si è dimostrato persona di notevole saggezza e buonsenso (pensa un po' se ci fosse stato al suo posto il cattolicissimo Scalfaro...), ha dato il via al governo del neo-senatore a vita Monti per cui non so proprio come andranno a finire le cose. Di recente ho avvertito - e non solo io - una vaga atmosfera tipo 8 settembre, 25 luglio, 25 e 28 aprile..., con una lugubre voglia di rinnovare l'immonda esibizione di piazzale Loreto. Quasi tutti i politici di turno si sono autoelogiati per essere stati la causa della «caduta» del satrapo dittatore Berlusconi, in primis Di Pietro e Bersani. Quest'ultimo, in particolare, dopo NON essere riuscito a smacchiare i leopardi e pettinare le bambole, da sagace battutista di avanspettacolo di lontana memoria, si è esibito nella sua ultima «performance»: «O si va messa o si sta a casa ...». Per ora, siamo andati a messa, per il futuro... vedremo! Comunque, adesso che acta est fabula, abbiamo assistito sgomenti all'esaltazione del popolo insultante e festante dinanzi al Quirinale e Palazzo Grazioli, che faceva il «trenino» ballando e brindando con champagne (così almeno si usa tra i radical-chic...) per la Liberazione dall'odiato uomo nero.
Ora tutti si prendono i meriti della scelta di cui ci pentiremo
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