Ora la Virtus può sognare con Ekezie

Ora la Virtus può sognare con Ekezie

Marcello Castaldi

Le sei vittorie consecutive in campionato hanno proiettato Roma nel 2006, lanciandola in seconda posizione nel campionato di A1 e con il biglietto già strappato per le Final Eight di Coppa Italia (Forlì, 16-19 febbraio). Una Virtus che ha giocato sin qui senza un centro puro. Van den Spiegel è stato a lungo infortunato e solo stasera a Gerusalemme, nell’impegno di Uleb Cup, potrebbe tornare per qualche minuto in campo. Helliwell è in splendida forma, è migliorato, ma è il primo a sapere che con un centro di razza in squadra il suo posto diventa la panchina
Roma è andata avanti così, con due giocatori convertiti a un ruolo che necessita di ben altra consistenza per reggere ad alti livelli, ed invece, nonostante la palese ed inconfutabile lacuna, la Virtus è lì, a due soli punti dalla vetta. Ma ancor più dell’ottimo momento in campionato, con il numero di vittorie che sale a 8 se si considerano le ultime 9 partite, la notizia che cambia gli orizzonti della stagione dei capitolini è l’arrivo del tanto sospirato pivot: quel «centro» che Roma insegue da inizio stagione. È durata poco più di un mese l’avventura di Gary Trent, l’atleta di Columbus è stato scartato per problemi alla schiena e proprio quando la situazione stava per assumere i contorni del sortilegio si è riaperta la pista che ha portato al giocatore che Svetislav Pesic aveva messo al primo posto nella lista: Obinna Ekezie. Nigeriano, 30 anni, fresco di Nba, con un passato nella Lega delle meraviglie diviso tra Vancouver, Washington, Dallas, Los Angeles sponda Clippers e soprattutto Atlanta Hawks, franchigia dove ha giocato nella scorsa stagione con cifre e minuti di assoluto rispetto. Un centro puro, con 122 chili portati a spasso lungo 206 centimetri. Esordio contro Napoli, nel prossimo impegno di campionato. Il tutto mentre le avversarie arrancano: Milano è in crisi, Bologna sponda Virtus è già sazia del ritorno in A1 e Siena non riesce a uscire dalle sabbie mobili nonostante Recalcati. Prima delle due sorelle di testa c’è Napoli che Bucchi ha modellato a sua immagine, ma che difficilmente potrà reggere fino a giugno. Così la lotta si racchiude a Treviso e Bologna.

Un campionato che non è preda di nessuno e che Pesic ha già fiutato abbastanza. Resta un’Europa appesa ad un filo: stasera, in Uleb Cup, si gioca a Gerusalemme l’ottavo turno e contro l’Hapoel è obbligatoria una vittoria, per tornare a sperare.

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