In orbita "Giove B", successo della tecnologia spaziale Ue

l sistema di navigazione satellitare europeo Galileo "é una realtà". successo del lancio del satellite precursore del sistema, Giove B, avvenuto alle 00,16 (ora italiana) dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Entro il 2013 completata la "rete" attorno alla Terra

In orbita "Giove B", successo della tecnologia spaziale Ue

Centro Spaziale Fucino (Avezzano) - Da oggi il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo "é una realtà": non hanno dubbi il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Jean Jacques Dordain, e il commissario europeo ai Trasporti, Jacques Barrot, dopo il successo del lancio del satellite precursore del sistema, Giove B, avvenuto alle 00,16 (ora italiana) dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Il completamento è previsto per il 2013.

Voluto da Esa e Commissione Europea e con un budget di 3,4 miliardi di euro per il periodo 2007-2013, Galileo è il primo sistema di navigazione satellitare nato e gestito in ambito civile e destinato ad avere "applicazioni nella vita di tutti i giorni", ha detto Barrot riferendosi al controllo della navigazione con applicazioni nel settore dei trasporti aerei, ferroviari, stradali e marittimi, delle telecomunicazioni e della sicurezza, con una copertura globale permanente. "E' una buona giornata - ha detto Dordain - perché abbiamo un nuovo satellite europeo. Il lancio è stato perfetto, la separazione dal lanciatore Fregat è avvenuta regolarmente, il segnale è stato acquisto, il satellite ha raggiunto l'orbita prevista, i pannelli solari si sono dispiegati regolarmente, le batterie sono cariche e stiamo testando i sottosistemi uno per uno". Oggi, ha aggiunto, è stato fatto "un grande passo in avanti tecnologico che dimostra che Galileo è una realtà".

Il satellite è adesso attivo nella sua orbita definitiva, a 24.000 chilometri e a partire da giovedì il segnale sarà acquisito regolarmente e comincerà l'attività di routine. Giove B è un precursore del sistema Galileo perché, tranne che per la vita operativa (di due anni), tutte le caratteristiche tecnologiche sono identiche a quelle dei 30 satelliti della costellazione, il cui completamento è previsto nel 2013. "Abbiamo sei anni per costruire gli altri 26 satelliti - ha detto Barrot - e spero che adesso i tempi siano rispettati. E' importante non avere ritardi né costi aggiuntivi. Oggi - ha aggiunto - sono molto ottimista e fiducioso di vincere questa grande sfida".

Soddisfatta anche la relatrice della legge su Galileo presso il Parlamento Europeo, l'ungherese Eterika Barsi-Pataki: "Giove B - ha detto - è il simbolo di una nuova partenza di Galileo e una grande opportunità per le industrie europee che prendono parte al progetto". Che Galileo sia ormai una realtà è convinto anche il responsabile del programma per l'azienda tedesca Astrium, Reinhold Lutz: "adesso - ha detto - si tratta di gestire la transizione dalla fase di validazione in orbita alla costellazione definitiva".

Tecnologia avanzata Il satellite Giove B è il secondo satellite dimostrativo del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo ed è una vera sintesi della più avanzata tecnologia europea in questo settore. Come precursore della futura costellazione Galileo, composta da 30 satelliti che dovranno essere in orbita per il 2013, Giove B è il banco di prova tecnologico del sistema di navigazione satellitare europeo. Il satellite è stato costruito da un consorzio di industrie europee guidato dalla tedesca Astrium e con la Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica) come primo subcontraente per l'assemblaggio, l'integrazione e i test.

Dal centro spaziale del Fucino, dove è in costruzione uno dei centri di controllo del sistema, la Telespazio (Finmeccanica-Thales) gestisce le operazioni per il controllo del satellite e un'altra azienda italiana, la Selex Galileo (Finmeccanica), ha realizzato l'orologio atomico a bordo di Giove B. Dalle dimensioni di 0,95 centimetri per 2,4 metri, Giove B pesa 530 chilogrammi e i suoi pannelli solari sono lunghi 4,4 metri ciascuno.

I suoi strumenti trasmettono un segnale di navigazione su tre canali di frequenza diversa. A bordo ha l'orologio atomico più avanzato mai lanciato nello spazio con un margine di errore di un secondo ogni tre milioni di anni

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