Santa Barbara (California) - Un pò di batticuore quando il
conto alla rovescia è stato interrotto per qualche minuto, ma
poi il lancio del primo satellite della costellazione italiana
per l’osservazione della Terra, Cosmo SkyMed, è stato
spettacolare.
In una serata di cielo sereno e limpido sulla base americana
di Vandenberg, la scia lasciata dal vettore Delta II della
Boeing è stata visibile a lungo.
Ma l’entusiasmo si è scatenato quando, a 58 minuti dal
lancio, il satellite è stato immesso in orbita: un evento
accolto da un gradissimo applauso e bandierine italiane. Grazie
alla tecnologia di Cosmo SkyMed si apre una nuova fase nella
storia dell’osservazione della Terra, promossa da un programma
da un miliardo di dollari gestito dall Agenzia Spaziale Italiana
(Asi), finanziato dai ministeri di Ricerca, Difesa e Sviluppo
economico e realizzato dall’industria italiana con Thales Alenia
Space Italia e Telespazio (Finmeccanica Thales).
«È stato un successo pieno», ha detto il presidente
dell’Asi, Giovanni Bignami. «Trascurabile ha aggiunto il
problema che aveva portato a interrompere per qualche minuto il
conto alla rovescia. La Boeing ha tenuto la situazione
perfettamente sotto controllo». Molto probabilmente, ha
aggiunto, si è trattato di un problema di software che ha
richiesto di scaricare un programma. Così il satellite è
partito alle 19,35 (le 4,35 del mattino in Italia), proprio a
ridosso dalla fine della finestra di lancio, tenendo tutti con
il cuore in gola fino all ultimo momento.
Emozionato ed
entusiasta il ministro della Difesa, Arturo Parisi, che ha
seguito il lancio dalla sede romana della Thales Alenia Space
Italia e che considera il programma Cosmo SkyMed un «primato da
difendere e da riuscire a condividere con gli italiani».
Pienamente soddisfatto anche l amministratore delegato della
Thales Alenia Space Italia, Carlo Alberto Penazzi: «siamo
all inizio ha detto - ed è un inizio che ci dà una grande
spinta. Il primo satellite di questa costellazione avrà un
grossissimo peso in capacità funzionale e prospettive future».
Per il responsabile del programma Cosmo SkyMed per la Difesa,
ammiraglio Roberto Leopardi, il risultato di oggi «è stato il
risultato di un importante gioco di squadra» destinato ad
aprire l’era delle missioni duali, ad uso civile e di difesa.
«Più che il momento del lancio ha detto la fase più
emozionante è stata l’immissione in orbita, festeggiata in sala
controllo con baci e abbracci molto sentiti: è stata
un’emozione per tutti». Ormai è tutto pronto per il
lancio del satellite Cosmo-SkyMed, destinato all’osservazione
della Terra.
In contemporanea è stata annunciata anche un'importante scoperta degli astronomi italiani: il mistero del corpo spaziale metà pianeta e metà stella grande 12 volte Giove.
Il progetto, parte integrante del piano aerospaziale nazionale
dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e che ha un valore
complessivo di oltre 1000 milioni di euro, è finanziato
da tre ministeri italiani: Difesa, Università e
Ricerca, e Sviluppo Economico. La realizzazione industriale è invece stata affidata alla Thales Alenia Space Italia,
azienda capo fila, che ha anche la responsabilità dell’intero
sistema con il segmento sia spaziale che terreno. All’impresa
italiana Telespazio, invece, è stata affidata la responsabilità
della realizzazione dei segmenti di terra sia civili che militari.
Missioni civili e militari Cosmo-Sky Med è il primo progetto realizzato al mondo a vocazione
completamente duale (militare, civile istituzionale e
commerciale). Il suo scopo, infatti, è quello di osservare la
Terra e fornire informazioni a fini strategici (difesa e
sicurezza) ma anche ambientali (ad esempio per la prevenzione di
pericoli e catastrofi naturali) scientifici e commerciali.
L’intero sistema è formato da quattro satelliti che verranno
lanciati in orbita entro il 2009, data in cui, come spiega il
professor Giovanni Bignami, presidente dell’Asi «sarà pronta l’intera
costellazione. È una missione unica al mondo - aggiunge -
caratterizzata anche da una forte dimensione internazionale».
Occhio virtuale sulla Terra Cosmo Sky-Med sarà una sorta di
"occhio" virtuale sulla terra, fornendo in brevi intervalli
temporali immagini sofisticate e tecnologiche e diventando una
fonte di preziose informazioni sullo stato ambientale del pianeta
terra e in tema di sicurezza e difesa.
«Per l’Italia - commenta l’ammiraglio Roberto Leonardi,
responsabile per il Ministero della Difesa della missione - è
un progetto importante». Si tratta infatti del primo sistema
interamente italiano e questo vuol dire «che le informazioni e i
dati raccolti saranno gestiti direttamente da italiani».
L’ammiraglio descrivendo la costellazione Cosmo Sky-Med spiega
che uno degli elementi innovativi del sistema è il suo radar «ad
apertura sintetica in banda X in grado di osservare il nostro
pianeta di giorno e di notte e in qualsiasi condizione
meteorologica. Questo - aggiunge - permette di superare notevoli
problemi finora incontrati per esempio nell’osservazione di un
fenomeno naturale».
Prevenzione dei disastri ambientali Tra le applicazioni nel campo civile che la costellazione dei "satelliti tricolori" avrà quella di realizzare lo studio, la gestione e la prevenzione dei disastri ambientali, il monitoraggio costiero, il monitoraggio agricolo così come quello urbano degli edifici di una città, ma sarà in grado di fare anche una cartografia, di registrare frane, alluvioni e incendi.
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