Paola Setti
Non hanno neppure voluto sfiorarlo, il litigioso argomento Terzo valico. È finita che, senza neppure accorgersene, lhanno addirittura approvata, lopera che spacca il centrosinistra, quale misura necessaria «per favorire la riduzione del traffico merci su gomma in ambiente extraurbano».
Lordine di scuderia era arrivato già lunedì sera con un incrocio di telefonate fra i consiglieri di centrosinistra. Diceva così: domani mattina in consiglio regionale facciamo in modo che non si parli di Terzo valico. Lufficio di presidenza infatti era stato costretto a inserirlo allordine del giorno, sesto punto, perché le mozioni presentate dal centrodestra erano «in tema» con quelle su edilizia, viabilità e portualità. «Ma qui si rischia che la discussione si trasformi in una conta fra noi» hanno concordato i litiganti, Ds, Margherita, Comunisti italiani a favore del treno veloce, Rifondazione comunista e Verdi contrari.
Così, complice lassenza del presidente della Giunta Claudio Burlando, impegnato in una visita istituzionale in Uruguay, il centrosinistra ieri ha fatto in modo che sui primi cinque punti in discussione esaurisse lora dedicata a mozioni, interpellanze e ordini del giorno. Poi ha chiesto che si aspettasse il presidente per affrontare il caso del Terzo valico, tornato a dividere le coscienze da quando, una settimana fa, si è scoperto che, quando si dice un bel tacere non fu mai scritto, il programma di governo di Romano Prodi aveva, come dire, dimenticato di indicarlo lopera fra le priorità. «Io lo do per fatto» aveva subito corretto il tiro Burlando. «Non è sul programma e non si fa» avevano replicato Prc e Verdi.
Ecco, meglio non stare a litigare in aula, anche perché da allora un confronto di maggioranza non cè stato. E poi venerdì prossimo cè il Cipe che stanzia gli ultimi 96 milioni di euro necessari al via libera, che senso avrebbe parlarne prima?
Solo che buttato fuori dalla porta il dispettoso Terzo valico è rientrato dalla finestra. Sotto forma di intervento previsto dal «Piano di risanamento e tutela della qualità dellaria e per la riduzione dei gas serra». Capitolo 6 «Scenari di piano». A pagina 136 cè lelenco delle «Azioni» previste per diminuire linquinamento da traffico su gomma. «Tali misure sono realisticamente perseguibili anche attraverso la realizzazione di opere infrastrutturali atte a favorire lintermodalità dei mezzi di trasporto, al fine di migliorare la fruibilità dei mezzi pubblici e di spostare consistenti quote di traffico su vettori a minore impatto ambientale». Ecco. Al primo punto cè il Terzo valico, seguono metrò, trasporti elettrici, sosta a pagamento per motoveicoli e via così pulendo laria. Azione MT1: «Realizzazione del Terzo valico, previsto dallintesa istituzionale quadro fra il governo e la Regione Liguria per la realizzazione delle grandi infrastrutture». Obiettivo: «Riallocazione modale sia per merci sia per passeggeri». Non solo. A pagina 140 cè anche il termovalorizzatore, «impianto di teleriscaldamento in cogenerazione alimentati a rifiuti» recita lAzione MD3 di «Titolarità regionale, provinciale e comunale». Lo hanno votato tutti, il piano: i 3 astenuti sono di An e lista Biasotti, che non voleva boicottare il treno veloce ma differenziarsi dalla maggioranza. Fra i 22 favorevoli ci sono anche Verdi e Prc. Del resto, a proporlo è stato lassessore di Rifondazione Franco Zunino, che pure in giunta fu il solo a non votare il treno veloce.
Quando Luigi Morgillo il capogruppo di Forza Italia ha fatto notare che «questo piano è identico a quello predisposto dalla precedente amministrazione» e ha segnalato la «svista» ai colleghi di sinistra, loro si sono risentiti: «Queste sono strumentalizzazioni - si è difesa Cristina Morelli la capogruppo dei Verdi -. È chiaro che nessuno può dire che il Terzo valico non riduce linquinamento». Cè terzo valico e terzo valico, ecco.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.