Gli orfani di Scilipoti fanno shopping nei gruppi degli altri

Gli orfani di Scilipoti fanno shopping nei gruppi degli altri

Sono quelli che «Scilipoti è un bel venduto», poi fanno campagna acquisti come neanche Enrico Preziosi si sogna di fare con il Genoa. Così, se perdono un deputato che lascia Italia dei Valori per sostenere il governo Berlusconi si tratta di gente comprata con i soldi del Sultano ma se, al contrario, ci sono consiglieri comunali e municipali che da destra vanno verso il partito di Tonino ecco che diventano «politici vicini al territorio che capiscono la sensibilità delle nostre proposte». Idv a Genova raccoglie in un solo colpo quattro nuovi consiglieri municipali per la Media Valbisagno e il suo coordinatore regionale, Giovanni Paladini, annuncia che «tra Comune e Municipi altri quattro presto passeranno con noi: due dal centrodestra e due dal centrosinistra». Gli illuminati che salgono sul carro dipietrista sono Fiorella Bazurro (eletta nella Lista Biasotti), Salvatore Salomone (ex An), e gli ex Ulivo Giuseppe Russo e Vittorio Carpi che con il capogruppo Roberto Foglino fanno cinque e sono pronti a chiedere un rimpasto in giunta per avere un rappresentante: «È ovvio che con una rappresentanza del genere si dovrà ragionare insieme al presidente su un nuovo modello».
La Valbisagno è solo il tema iniziale delle bombette che Paladini spara in direzione Pd e Sinistra e Libertà guardando alla prossima campagna elettorale ma senza risparmiare l’attuale assetto geopolitico e chiedendo l’azzeramento «di tutte quelle società partecipate che hanno i bilanci in rosso». Praticamente tutte. «Perché sono carrozzoni che servono per piazzare dirigenti, hanno costi di gestione elevati e non ottengono risultati - attacca il deputato Idv citando i casi di Aster e Amt, ma senza risparmiare Genova parcheggi -. Queste sono aziende allo sfascio che dovrebbero aiutare la città e in realtà devono sempre essere aiutate a ripianare debiti. Segno di una evidente incapacità di chi le amministra: sono dirigenti che in qualsiasi azienda privata sarebbero stati cacciati».
Guardando alle prossime amministrative Paladini torna ad attaccare vendoliani e Pd: «È necessario un confronto a livello regionale con queste due forze perché è incomprensibile come Vendola venga a Genova a confermare la Vincenzi poi a Savona decida di correre per i fatti suoi, devono darci spiegazioni. Nel 2012 sindaco e presidente della Provincia al Pd? Non è possibile, noi valiamo oltre il 10 per cento e qualcosa ci spetta».

E chissà che quel qualcosa non sia proprio la poltrona che oggi toccherebbe a Marta Vincenzi, magari occupata proprio dall’attuale deputato dipietrista: «Il sindaco ha tutto il 2011 per far capire ai genovesi che ha lavorato bene, se alla fine non ci riesce nel 2012 cambieremo cavallo» tagliano corto in caso Di Pietro.

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