Cronaca locale

Gli «oriundi» al fianco del presidente

Né a destra, né a sinistra. Comunque non etichettabili politicamente. Potremmo definirli gli «oriundi», comprendendo in questa categoria appunto i senza tessera. «Gente - come preferisce definirla il sottosegretario regionale Raffaele Cattaneo - che è disposta a confrontarsi con chi governa e a fornire suggerimenti sempre interessanti. Gente che si cimenta quotidianamente coi problemi veri e cerca dalla politica le risposte».
Risposte che il Pirellone cercherà appunto di dare attraverso questi «Comitati strategici» inventati di sana pianta da Roberto Formigoni e nei quali il governatore sta imbarcando l’intellighentia milanese operativa nei settori più disparati della società civile, dall’economia alla sanità all’ambiente. Appunto: i problemi reali. Possibilmente da risolvere con chi governa, dallo Stato al territorio locale.
Per fare questo Formigoni ha ottenuto la disponibilità di persone «illustri» come Tronchetti Provera e Roberto Colaninno, Corrado Passera e Alessandro Profumo, Diana Bracco e Emma Marcegaglia, Santo Versace e Mario Monti, Livia Pomodoro e don Verzè. L’ultimo arruolato si chiama Umberto Veronesi, «fatto scappare da quella sinistra che adesso si lamenta per il fatto che abbia deciso di collaborare con l’unico vero riformista rimasto a Milano. Riformista per contenuti e stili di governo e non per schieramento» osserva ancora Cattaneo. Convinto che l’oncologo più famoso d’Italia e tutti gli altri oriundi abbiano accettato di lavorare col governatore «perché lo ritengono un interlocutore attento e che ha a cuore la governabilità. Tutti costoro hanno capito che, confrontandosi con lui e fornendogli consigli, possono fare anche i propri interessi nel senso più nobile del termine per quanto concerne le proprie attività professionali».
«Noi riteniamo che anche chi non è con noi, può lavorare insieme a noi. A sinistra invece, chi non sta con loro è catalogato subito come nemico: è questa la differenza culturale tra noi e la sinistra - sintetizza proprio Roberto Formigoni -: ad esempio Veronesi sulla procreazione assistita ha una posizione diversa dalla nostra, ma noi lo ascoltiamo ugualmente. A sinistra, se non sono militarizzati come loro, li scomunicano.

Vadano pure avanti a farsi male da soli, com’è proprio delle culture politiche chiuse, noi andiamo avanti per la nostra strada».

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