Con oro verdegenova un gioiello per Natale

Con oro verdegenova un gioiello per Natale

Francesca Galleano

O Scagno di Fraveghi è una fucina di gioielli inimitabili, tutti in «oro verdegenova»: collier, orecchini, anelli, pezzi unici, modellati dalle mani di Massimo Sasso, fondatore con l'ex socio Giorgio Favali, del laboratorio, di Violetta Benucci e della giovane apprendista Elisabetta Comotto, figlia professionale dei Fraveghi.
L'«oro verdegenova» è una lega particolare, battezzata così dal grande orefice genovese del Novecento Pietro Sforza maestro di Sasso e Favali, ma è conosciuta dal tempo degli etruschi. Pur sempre giallo ma con riflessi virenti, l'«oro verdegenova» è ottenuto aumentando la percentuale d'argento rispetto a quella di rame, nei 250 millesimi riservati alla lega, il restante 750 millesimi sono di oro puro. Si ottiene così il metallo prezioso che viene lavorato, lucidato solo parzialmente, perché l'opacità della lega conferisce l'effetto plastico al gioiello, dando risalto ai vari livelli di rifiniture.
«Nel 2005 sono quasi sparite le spille, - racconta Massimo Sasso - vendiamo più anelli e ciondoli, bracciali, mentre i collier ricchi e importanti ci vengono richiesti più difficilmente». I monili dei Fraveghi riproducono soggetti floreali, geometrici o marini, come la leggenda del polpo di Tellaro che è diventato collier tempestato di rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti, che riproduce la vita subacquea notturna. La leggenda risale al 1660 quando le galere turche del corsaro Galla si avvicinarono al golfo per saccheggiare Tellaro, in provincia della Spezia, e la campana del porto suonò misteriosamente, dando l'allarme al paese. Si dice che un polpo si fosse appeso alla corda per suonarla e salvare il paesino.
Sasso & C. lavorano le decorazioni «a cera persa», tecnica che vede la riproduzione del gioiello in cera, che poi viene messa in un cilindro di gesso. Con il calore del forno la cera abbandona l'incavo formatosi nel materiale friabile e l'oro viene colato al suo posto, dando forma a fiori, foglie, medaglie genovesi, fermagli, anelli e componenti di orecchini. Tutti pezzi disegnati dai Fraveghi o riproduzioni del maestro Sforza o di antiche monete genovesi. «Se invece il cliente ha l'esigenza di montare pietre che già possiede, prepariamo un apposito modello unico ed esclusivo» rivela Massimo Sasso.

I prezzi variano da un minimo di 50 euro per un paio di orecchini ai 2500 euro del collier Polpo di Tellaro. Questi gioielli si possono vedere e acquistare solamente presso il laboratorio in piazza Soziglia nel cuore nobile della Genova antica.

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