Orologi, fumetti e papere: i must degli onorevoli collezionisti

Civette e papere; fumetti e auto d'epoca; soldatini e penne, e, naturalmente, orologi e francobolli. Anche il Parlamento può contare la sua squadra, trasversale e bipartisan, di collezionisti. Il presidente del Copasir Massimo D'Alema predilige le civette, sul cui influsso ci si divide ancora tra quanti ritengono che questo rapace, secondo una tradizione popolare, sia foriero di sventure e quanti al contrario lo considerano un efficace portafortuna. L'ex premier, evidentemente, appartiene a questa seconda schiera, dal momento che sulla scrivania del suo ufficio fanno bella mostra di sé una mezza dozzina di statuine di civette di varie dimensioni e colori.
Il neo vice presidente del Csm Michele Vietti, invece, colleziona papere: ne ha 300, in legno, ceramica, plastica; grandi, piccole e medie. Si dice ne abbia anche una, vera, nel giardino di casa nella sua Torino. Non solo papere, però, per l'ex parlamentare Udc, che ama collezionare anche orologi e gemelli da polso. Nel gruppo degli onorevoli collezionisti, gli orologi la fanno da padrone: tra gli amanti del genere, oltre a Vietti, anche Guido Crosetto, Gaetano Pecorella e Amedeo Labocetta del Pdl, il leghista Luciano Dussin e il deputato radicale del Pd Marco Beltrandi. Si racconta che quest'ultimo, protagonista tempo fa dell'«occupazione della commissione di Vigilanza Rai per protesta contro il ritardo nella nomina del presidente, abbia detto ai suoi colleghi che sarebbe rimasto giorno e notte a palazzo San Macuto a condizione che gli venisse recapitata una copia della rivista L'Orologio, un must per gli appassionati di quadranti e lancette.
Anche Guido Crosetto, il gigantesco deputato piemontese del Pdl, ha una vera e propria passione per gli orologi di valore. Si narra che ne abbia uno talmente pregiato da essere conservato in banca: ogni tanto va, si fa aprire la cassetta di sicurezza, mette per un po' al polso il suo pupillo, ne ascolta il seducente tic-tac e poi lo ripone nella cassetta.
Dagli orologi alle penne. Quelle di Valentina Aprea, dirigente scolastica prestata alla politica e presidente della commissione Cultura della Camera. Ne possiede decine, stilografiche e biro. La più preziosa, almeno per lei, è la Montblanc che le è stata regalata per il diploma di laurea. Le penne nell'era del computer? «Prima di essere una donna in politica sono una donna di scuola. Per me la penna è ancora un oggetto importante, che accompagna i ragazzi nel loro percorso didattico. E io non ci ho rinunciato».
Alle penne il deputato del Pd Ermete Realacci preferisce le avventure di Tex Willer, passione condivisa da Sergio Cofferati. Il presidente onorario di Legambiente ne ha l'intera collezione, anche se, ammette, il mitico numero 1, «La mano rossa», è una ristampa.

Walter Veltroni, si sa, è un collezionista di figurine dei calciatori, le inimitabili Panini degli anni '60 che l'ex segretario del Pd, da direttore de L'Unità fece ristampare e distribuire col giornale fondato da Gramsci per far rivivere gli epici scambi di un tempo.

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