da Milano
Le tariffe italiane del gas sono tra le più alte dEuropa e lo stesso si può dire per lelettricità fornita alle piccole e medie imprese: il rischio è che ora la Robin tax aggravi la situazione perché i gruppi fornitori di energia potrebbero scaricarne lonere sui clienti. Così ieri il presidente dellAutorità per lenergia, Alessandro Ortis, presentando la relazione annuale ha ammonito che è necessaria molta attenzione perché questo non avvenga: «In assenza di una forte immediata iniziativa, le imprese non avrebbero nessuna difficoltà a trasferire interamente sui prezzi il carico fiscale. Ciò è particolarmente vero nei settori del gas e dei prodotti petroliferi» i cui mercati non sono sufficientemente liberalizzati. Ma ha anche aggiunto che lAuthority si è già attivata stabilendo delle misure di vigilanza perché venga rispettata la maggiorazione dellIres prevista dal decreto Tremonti.
La relazione di Ortis si è svolta secondo un canovaccio ormai consolidato, ma questanno era caratterizzata dallemergenza della crisi del prezzo del greggio. Sulla spesa energetica della famiglie italiane a pesare è soprattutto il gas, che arriva a coprire il 68% dellintero esborso, soprattutto per quei nuclei che usano il metano anche per il riscaldamento. In questo caso le tariffe italiane, ha sottolineato il presidente dellAutorità, secondo i dati Eurostat sono superiori del 20% alla media europea. Le famiglie si vedono invece avvantaggiate sul fronte dellelettricità, che costa mediamente il 20% in meno rispetto ai livelli Ue. Ma, appunto, lelettricità pesa solo per poco più del 30% sulla spesa energetica dei nuclei familiari. A farne le spese sono però le piccole e medie imprese, che pagano lenergia il 35% in più rispetto alla concorrenza degli altri Paesi dellUnione. Sul caro-bollette pesano la dipendenza da petrolio e gas, lo scarso utilizzo del carbone e di fonti energetiche rinnovabili con costi competitivi.
Con circa il 70% dellesborso dovuto al gas, la questione metano, ha segnalato Ortis, è «centrale» per i consumatori. Ma qui le cose si complicano: sul gas le tasse incidono per il 37%, mentre sull'elettricità sono meno pesanti e arrivano «solo» al 14 per cento. Lunico modo per ridurre le bollette è, quindi, incidere sul fisco e sulle altre voci accessorie che appesantiscono il conto. «Gli oneri di sistema, gravati anche dallIva, incidono per l8% sul costo finale - ha rilevato Ortis - cè da chiedersi se non sia arrivato il momento di trasferire qualche voce e alcuni oneri fiscali dalla stessa bolletta alla fiscalità generale».
Infine, il tradizionale cavallo di battaglia di Ortis: la concorrenza. Che se ormai esiste nel settore elettrico, non si è ancora realizzata in quello del gas, dove lEni resta dominante.
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