Ortomercato, picchetti ai cancelli

Traffico nel caos per i tir in coda 12 ore Ritorno alla normalità solo in mattinata

Matthias Pfaender

Dodici ore di blocco, dalle 21 di domenica alle 9 di lunedì. Per protestare contro il lavoro nero e la totale mancanza di sicurezza che vige all’Ortomercato. Il sit in, organizzato da alcuni lavoratori delle cooperative ha impedito, fino alla mattina, alle centinaia di tir di entrare in via Lombroso 45 e di scaricare la merce. Non solo, a complicare la situazione la contromanifestazione improvvisata da alcuni rappresentanti dei grossisti e delle coooperative.
Difficile attribuire precisamente le responsabilità: se da un lato, infatti, i manifestanti spiegano come il presidio spontaneo nasca dell’esigenza di denunciare alcune nuove cooperative, che offrono servizi di facchinaggio a tariffe molto più vantaggiose delle concorrenti, possibile solo attraverso il ricorso a manodopera pagata «in nero», dalla Sogemi, la partecipata del Comune che gestisce il mercato all’ingrosso, parlano di «manifestazione non autorizzata attuata da persone totalmente estranee al mercato che, sfruttando solo i luoghi comuni, hanno inscenato una manifestazione contraria agli stessi interessi del mercato». A confondere le acque anche una ventina di esponenti dei centri sociali, «Panetteria occupata» e «Vittoria» in testa, alcuni militanti dei Cobas, Graziella Carneri, segretario generale della Filcams Cgil, fischiata, però, dai presenti.
«Il lavoro nero - ha dichiarato Roberto Predolin, presidente di Sogemi - non si vince chiamando i centro sociali a manifestare e bloccando il lavoro del mercato. Non solo, mi è stato riferito che questa notte un dirigente è stato malmenato ed è stata danneggiata la sua auto».
Che l’Ortomercato sia terreno fertile per il lavoro nero, «tanto che vengono impiegati pensionati e abusivi» come denunciano alcuni manifestanti, reticenti a parlare per via delle possibili ritorsioni, lo ammette lo stesso presidente: «Durante la notte ci sono extracomunitari che scavalcano le recinzioni ed entrano all’ortomercato per lavorare in nero. Un centinaio di persone in tutto». Come mai non risultano nei controlli? «Queste persone - replica Predolin - entrerebbero la notte e andrebbero via all’alba. Non solo, il perimetro dei mercati generali è di tre km, servirebbe l’esercito per controllarlo tutta la notte. E quando arrivano, contemporaneamente, duecento camion da scaricare, la situazione diventa ingestibile».
Per tentare di arginare il fenomeno, denunciato più volte anche in passato, è nato un Osservatorio, in collaborazione con l’ispettorato del lavoro, che al momento ha effettuato 60 controlli notturni: solo due sono risultate le persone irregolari. Nella mattina Predolin ha accompagnato tutte le delegazioni dei lavoratori dal Questore per denunciare la situazione, che porterà ad indagini approfondite.

Le reazioni del mondo politico non si fanno aspettare: «Sogemi ha fatto solo perder soldi e creare problemi - attacca Matteo Salvini, capogruppo della Lega in consiglio comunale -. Facciamo gestire l’Ortomercato ai 200 operatori».

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