Dopo gli Oscar, ecco il ciclone Borat

Arrivano nelle sale romane il provocatorio film interpretato da Sacha Baron Cohen e «Intrigo a Berlino» con Clooney

Archiviati gli Oscar, nelle sale è tempo di nuove proposte d’autore. Si va dalla toccante autobiografia Correndo con le forbici in mano alla sontuosa spy-story Intrigo a Berlino fino alla commedia esistenziale Uno su due. A polarizzare l’attenzione, però, sarà Borat, commedia politicamente scorretta di Larry Charles che è valsa al sovversivo interprete Sacha Baron Cohen, star televisiva di Ali G Show, il Golden Globe per il miglior attore brillante. Fenomeno d’ironia incontenibile, Borat racconta l’avventura di un bizzarro reporter che, spacciandosi per un documentarista di una tv kazaka, parte per girare un film negli States e si invaghisce di Pamela Anderson. Grazie al meccanismo della finta intervista, l’inviato si permette battute irriverenti e razziste contro ebrei, zingari, donne, gay e neri. Ma è tutta una burla (in 17 sale e in originale al Nuovo Olimpia). Intenerisce, provoca e assolve con l’impeto della sincerità Correndo con le forbici in mano, commedia tragica di Ryan Murphy tratta dall’autobiografia di Augusten Burroughs. Cresciuto negli anni Settanta in una famiglia allo sfascio - il padre, un matematico alcolista (Alec Baldwin) e la madre, poetessa frustrata (Annette Bening), divorziarono rovinosamente - il sensibile Augusten viene allevato nella famiglia allargata e disturbata di un furbo psichiatra (Brian Cox). Nonostante le esperienze allucinanti vissute in casa nell’ilarità della follia mista a orrore Augusten cresce coltivando l’ottimismo. Nel cast Joseph Fiennes, Gwyneth Paltrow, Joseph Cross, Rachel Wood, e Jill Clayburgh (Cineland, Lux, Galaxi, Ugc Parco Leonardo).
Raffinato esercizio di stile per Steven Soderbergh che con Intrigo a Berlino firma un noir rétro girato in bianco e nero. Ambientato durante la Conferenza di pace di Potsdam del ’45, il film racconta il ritorno a Berlino di un corrispondente di guerra americano (George Clooney). Il giornalista, dopo aver rincontrato la sua ex fiamma (Cate Blanchett), un’ambigua tedesca legata a un militare statunitense corrotto (Tobey Maguire), si trova invischiato in una storia di sangue e segreti (Cineland, Giulio Cesare, Greenwich, Mignon, Ugc Parco Leonardo e in originale al Metropolitan).

Plauso a Eugenio Cappuccio e ai suoi meravigliosi interpreti - Fabio Volo, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston e Ninetto Davoli - per Uno su due sobria commedia sull’ansia di vivere e di scoprirsi ammalati terminali, che pungola a rinsaldare i legami affettivi (Eden, Intrastevere, Eurcine, Jolly, Maestoso, Quattro Fontane, Ugc Parco Leonardo, Cineland).

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